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Voleva uccidere tutta la famiglia

La follia omicida di Niccolò Patriarchi. Figlio di un anno accoltellato in braccio alla mamma

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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

Una follia omicida che non trova giustificazioni.

 

Sono le 20.30 e i carabinieri della compagnia di Borgo San Lorenzo entrano in un casolare a 600 metri dal centro di Sant'Agata, frazione di Scarperia, nel Mugello.

 

Sono stati avvisati da una chiamata disperata al 112. "Hanno ucciso mio nipote". I militari arrivano nel casolare e trovano Niccolò Patriarchi, 34 anni in stato di choc. E' lui l'omicida, lo ha detto la donna che ha chiamato i carabinieri. 

 

In casa la scena è raccapricciante e c'è un lago di sangue, dove ci sono il figlio Michele, 1 anno, e una donna, Annalisa Landi, 30 anni, mamma e compagna dell'assassino. 

 

Per il padre del bambino scattano immediatamente le manette. Patriarchi, programmatore informatico, con precedenti per truffa e vari reati legati proprio alla sua abilità con i computer, ha litigato con la moglie e ha provato a uccidere tutta la famiglia.

 

Pochi minuti prima delle 20, al culmine di una lite, l'uomo ha minacciato la compagna e i figli con un coltello, ma la donna è riuscita a scappare sul terrazzo e, con il figlio piccolo in braccio, ha chiamato i familiari per chiedere aiuto. A quel punto Patriarchi ha colpito, con diversi fendenti, Annalisa ed il figlio Michele con un coltello da cucina.

 

Pochi minuti dopo, sono arrivati nell'abitazione i genitori ed il fratello della donna che, dopo aver messo in salvo la bambina, trascinandola all'esterno dell'abitazione, hanno avvisato i carabinieri. 

 

A seguito delle gravi ferite riportate, il piccolo Michele è morto nell'abitazione, mentre Annalisa e l'altra figlia, immediatamente soccorse da personale del 118, sono state trasportate al pronto soccorso dell’ospedale di Borgo San Lorenzo, dove sono state riscontrate "ferite da taglio alla testa e agli arti superiori" alla donna ed un "grave stato di shock" per la bambina. Entrambe non sono in pericolo di vita.

 

Notte di lavoro per i carabinieri del reparto sezioni scientifiche che, hanno effettuato il sopralluogo nella casa dell'orrore, per ricostruire la scena del crimine. Sul posto anche il sostituto procuratore della Procura di Firenze Fabio Di Vizio. Ritrovata l'arma del delitto, un coltello rinvenuto in giardino dagli uomini della scientifica.

 

Patriarchi e la compagna erano già conosciuti per le frequenti liti, che avevano costretto i carabinieri ad intervenire in passato, ma la ferocia assassina del programmatore informatico ieri sera ha causato una tragedia che rimarrà indelebile nelle cronache fiorentine.

 

Il 34enne è stato trasferito nel carcere di Sollicciano.

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