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Il programma dei concerti

Gennaio 2019, al "Pinocchio Jazz" arrivano i big

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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

Dopo la pausa delle feste riparte il cartellone della XXV edizione del Pinocchio Jazz. Antonello Salis con Antonino Siringo aprono il 2019 (sab 12/01); poi il quartetto di stelle con Gurrisi, Rosario Giuliani e Fabrizio Bosso (sab 19.01), gli “Abraxas” del newyorkese Shanir Blumenkranz, collaboratore di John Zorn (nei giorni della “Memoria” sab 26/01); e poi ancora, “Eternal Love”, il nuovo progetto in  quartetto di Roberto Ottaviano (sab 02/02).

 

Dopo la pausa delle feste, riparte il cartellone del Pinocchio Jazz, e arrivano i Big!

Sarà infatti il vulcano Antonello Salis, insieme al maestro Antonino Siringo, con il progetto “ImprovvisAnto”, due anime appartenenti a due isole: la Sardegna e la Sicilia, a portare a battesimo questo 2019 per la rassegna fiorentina. Un magma musicale infuocato, di inconfondibile foggia, che ha sempre reso uniche le performance del musicista di origini sarde, sarà quindi il marchio di un dirompente 2019!  Non potevano poi mancare, in una stagione così importante come la XXV, due storici amici del pinocchio come il sassofonista Rosario Giuliani e la tromba più famosa d’Italia, Fabrizio Bosso, che sabato 19 gennaio si presenteranno al pubblico fiorentino in quartetto, insieme a Marco Valeri e Alberto Gurrisi all’organo Hammond.

Sabato 26 gennaio sarà poi il momento della prima tappa internazionale dell’anno con il concerto inedito per Firenze degli “Abraxas”, il gruppo tutto americano, guidato dal bassista newyorkese Shanir Blumenkranz, da oltre 15 anni collaboratore del mitico John Zorn, che proprio nelle giornate della “Memoria”, partendo dalle proprie radici ebraiche, presenterà il volume 19 del “Book of Angels”, edito per la mitica etichetta “Tzadik”, un repertorio costruito  in parte sulla produzione compositiva zorniana, ma soprattutto che abbraccia tradizione sefardita, jazz e alternative rock. Insieme a Shanir anche altri due guru della scena Usa, come Aram Bajakian, chitarrista originalissimo, in passato già al servizio di Lou Reed, e Kenny Grohowsky, tra i batteristi più ricercati del momento.

 

Il mese di febbraio si aprirà invece con l’elegante e sontuoso quartetto del sassofonista pugliese Roberto Ottaviano, che (sab 02/02)  insieme a Giovanni Maier, Zeno De Rossi e Giorgio Pacorig, presenterà il suo ultimissimo album “Eternal Love”.

 

(Concerti ore 21.45. Ass.ne Vie Nuove – Viale Donato Giannotti, 13 Firenze info@pinocchiojazz.it  Gratis per gli under 25 fino ad esaurimento posti riservati / posto unico 12,00 € riservato soci Arci/Uisp       Concerto del 19 gennaio con F. Bosso:  15 euro)

 

 

 

sabato 12 gennaio 2019

ANTONELLO SALIS & ANTONINO SIRINGO

“ImprovvisAnto”

 

Antonello Salis fisarmonica e piano/Antonino Siringo piano

 

Due funamboli senza rete. Nessuno spartito e nessun limite per questo magico duo che ama il rischio e i linguaggi dell’improvvisazione. Due anime appartenenti a due isole: la Sardegna e la Sicilia per la prima volta al Pinocchio per inaugurare nel più puro spirito del jazz il 2019! Antonello Salis, un’artista unico che non ha bisogno di presentazioni, torna sul palco del club in tutta la sua carica dirompente, alternandosi ai suoi strumenti prediletti, per dialogare in totale libertà con Antonino Siringo, pianista siciliano, da molti anni “di stanza “a Firenze, nonché direttore del neonato Dipartimento Jazz della Scuola di Musica di Fiesole e musicista eclettico che spazia dal jazz alla musica colta del Novecento, alle collaborazioni con il teatro e la danza.

 

 

 

sabato 19 gennaio 2019

FABRIZIO BOSSO & ROSARIO GIULIANI 4tet

 

Fabrizio Bosso tromba/Rosario Giuliani sax/Alberto Gurrisi Organo Hammond/Marco Valeri batteria

 

Pinocchio non poteva festeggiare i suoi 25 anni senza due stelle del jazz italiano che hanno fatto anche la “sua” storia. Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani tornano sul palco fiorentino per presentare il loro nuovo quartetto, completato da altrettanti eccellenti protagonisti della musica improvvisata made in Italy come Alberto Gurrisi e Marco Valeri. Con un repertorio di standard e composizioni originali che permettono ai co-leader di lanciarsi in virtuosismi solistici e raffinate architetture improvvisative, il gruppo si annuncia già come un fiore all’occhiello di questa importante edizione.

 

Ingresso 15,00 € / gratuito per under 25 fino ad esaurimento posti riservati.

 

 

sabato 26 gennaio 2019

Concerto nell’ambito delle Giornate della Memoria

SHANIR BLUMENKRANZ “ABRAXAS”

 

Shanir Blumenkranz gimbri, bass/Aram Bajakian guitar/ Eyal Maoz guitar/Kenny Grohowsky drums

 

Bassista di Brooklyn e collaboratore da oltre 15 anni di John Zorn, Shanir Blumenkranz e i suoi “Abraxas” rileggono in modo originalissimo e trascinante parte della produzione compositiva zorniana, esplorando innanzitutto le sue radici ebraiche,  in una miscela infiammabile di jazz, alt-rock e tradizione sefarditica. Blumenkranz, che qui, oltre al basso, fa largo uso del “gimbri”, antico strumento della tradizione marocchina e algerina, spinge melodie e sonorità arcaiche nella ribollente contemporaneità del melting pot newyorchese, insieme a due eccezionali virtuosi della chitarra, l’israeliano Eyal Maoz e l’americano-armeno Aram Bajakian (anch’essi già collaboratori di Zorn, ma anche, quest’ultimo di Marc Ribot e Lou Reed). A completare questo dirompente quartetto, il vigoroso drumming di Kenny Grohowsky, per un concerto pirotecnico che libera l’energia della tradizione klezmer in una sorta di emozionante e allucinato “elettroshock”.

 

 

 

sabato 2 febbraio 2019

ROBERTO OTTAVIANO 4tet

Presenta “Eternal Love

Roberto Ottaviano  sax/Giorgio Pacorig piano/Giovanni Maier contrabbasso/Zeno De Rossi batteria

 

“È la prima volta che sento il bisogno di un "bagno mistico" in cui il Jazz si fa infine Musica Totale, ma soprattutto travalica l'idea fine a se stessa di fare musica, per scavare a fondo nel nostro ego e per capire se esiste un "noi" universale da cui ripartire”. Così Roberto Ottaviano introduce il suo ultimo progetto “Eternal Love”, un omaggio all’Africa, alla sua cultura, alla sua musica e al suo popolo, in un’epoca di migrazioni e intolleranze razziali che sembra riportarci all’America degli Anni ’50 e ’60, di Rosa Parks e Martin Luther King. Con una selezione di composizioni di Don Cherry, Abdullah Ibrahim, Charlie Haden, John Coltrane, Dewey Redman, Elton Dean, e brani originali, il sassofonista pugliese costruisce un percorso emozionante, condiviso con partner di indiscussa eccellenza, che invita gli ascoltatori ad andare oltre le note alla ricerca di uno spessore interiore senza il quale è difficile potersi proporre come modelli alle nuove generazioni, non solo di artisti. «Dedico questo lavoro – conclude Ottaviano – ai mei figli e a tutti i figli dell’umanità, che possano perdonarci per come gli stiamo consegnando questo mondo»

 

 

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