Contro ogni previsione la Fiorentina esce umiliata dal Franchi. 4 a 1 per il Verona che si presenta a Firenze da penultima in classifica e con la rosa gravata da infortuni e squalifiche.
I viola si schierano con l'undici tipo, ma dopo i primi minuti di equilibrio e un'occasione clamorosa per Simeone, i veneti dominano. Il primo tempo si chiude sullo 0 a 2; nella ripresa un legno nega ai gigliati la possibilità di riaprire il match e sulla azione successiva arriva il 3 a 0. Al 53' Gil Dias mette in rete l'1 a 3, ma bastano due minuti d'orologio per il definitivo 1 a 4 dei gialloblu.
A quel punto, dopo i cori contro proprietà (prima responsabile di questa situazione), dirigenti (in particolare Corvino) e giocatori (quest'ultimi accusati di scarsa vis), la protesta si sposta fuori dallo stadio. La Curva Fiesole progressivamente si svuota e un migliaio di tifosi si radunano davanti alla tribuna autorità intonando cori contro Della Valle, Cognigni e Corvino. Una delegazione di sostenitori viola viene ricevuta dal vice presidente Gino Salica (unico dirigente che nei momenti difficili non si sottrae mai dal confronto), ma i rappresentanti del tifo viola hanno esposto a Salica la necessità di un incontro con la proprietà.
La contestazione è stata ferma, ma non violenta.
Una situazione non più sostenibile per i tifosi viola. Ma circa un'ora e mezzo dopo il triplice fischio finale si è presentato in mixed zone il Direttore Generale dell'Area Tecnica Pantaleo Corvino che, anziché rassegnare le dimissioni, ha lanciato accuse per tentare di giustificare il suo ennesimo fallimento (si prospetta la quinta stagione consecutiva con lui dirigente – le ultime tre prima dell'arrivo di Daniele Pradè, la scorsa e l'attuale).
Una sequela di giustificazioni da parte di colui che, è bene ricordarlo, quando rientrò nella Fiorentina nel 2016, dichiarò che era tornato per vincere. E nell'insipido minestrone misto, il nostro, ci ha messo anche i tifosi.
“Oggi – ha detto Corvino – non è stata quella Fiorentina che abbiamo ammirato tutti sino ad adesso, che ci ha dato in casa e fuori casa anche delle emozioni. Oggi ce le ha date in maniera inconsueta (le emozioni inconsuete?, ndr) e di questo dobbiamo chiedere scusa. Lo faccio anche a nome dei ragazzi verso tutti i tifosi e quelli che hanno visto questa gara”. “Bisogna ripartire attraverso il lavoro dopo questa prestazione – ha proseguito”. Come si riparte con questa contestazione e questo clima? “Adesso non sono talmente lucido per poter dare una risposta vera, sincera, però devo dire che da un anno e mezzo ci stiamo mettendo tutti animo e passione per cercare di fare bene, pur sapendo di fare degli errori, ma con queste considerazioni (il clima e le contestazioni, ndr) è logico che non ci aiutano. È un humus che come ho spesso detto, che molti anche durante gli otto risultati utili consecutivi vanno a cercare sempre qualcosa per creare un ambiente non ideale. Ma di questo noi siamo abituati e non ci facciamo caso per cercare di fare il nostro meglio. Lo abbiamo fatto l'anno scorso sfiorando per due-tre punti l'Europa, lo abbiamo fatto fino a due settimane fa dove eravamo a uno-due punti dall'Europa League, ma tutto quello che è stato fatto sembra che non abbia un senso. Firenze – ha continuato Corvino – mi ha sempre insegnato che vuole chiarezza e con chiarezza abbiamo detto che c'erano 40 milioni di euro da mettere a posto per risanare il vecchio bilancio e c'era da abbattere il monte ingaggi. Ci stiamo sforzando per mettere le fondamenta per il futuro”. Il mercato? “Questa squadra – ha risposto Corvino – come ho detto è migliorabile, dobbiamo capire quali sono i pilastri per il futuro da aggiungere, devono essere importanti e non funzionali come quelli che abbiamo messo fino ad adesso perché avevamo anche altri obiettivi da raggiungere. Raggiunti questi obbiettivi (economici, ndr) il nostro sforzo è stato sempre quello far capire a tutti che stando tutti insieme attraverso le sofferenze potevamo fare un viatico (sostegno morale o comunione somministrata ai moribondi – supponiamo intendesse il primo significato, ndr), un percorso per cercare di costruire una squadra sempre migliore. Ma parlare di mercato a due giorni dalla fine di una sessione avara, non sarà facile avere la possibilità di migliorare l'organico e non solo per la Fiorentina. Si migliora quello che si ha attraverso il lavoro”. Cosa dico ai tifosi? “Devo ringraziarli – ha spiegato Corvino - perché sono sempre stati vicini alla squadra, ma non ci sono per nessuno le condizioni per poter lavorare tranquillamente. Questo perché, oltre quelli che vengono sempre a sostenerci, ci sono anche delle persone che creano l'humus sperando che le cose non vadano bene per poter mettere questo humus sotto al presepe. Non lo conosco il motivo (dell'humus, ndr), sembra che non vada niente bene, quando invece qualcosa di buono lo abbiamo fatto. Firenze – ha concluso Corvino – mi ha sempre detto di essere chiaro e noi lo siamo stati”.
In due anni il Direttore Generale dell'Area Tecnica, malgrado le cessioni, ha portato in maglia viola giocatori per ben oltre 100 milioni di euro. Questi sono i risultati. Non dimettersi è una scelta “tecnicamente” incomprensibile.
Donato Mongatti
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