Il viaggio di Vittorio Sgarbi alla scoperta dei grandi artisti meno noti del Barocco italiano fa tappa a Firenze, il 10 febbraio alle 17.30 con una lectio illustrata al Gabinetto Vieusseux a Palazzo Strozzi. Nel capitolo dedicato alla Toscana il suo sguardo si posa sulle tele visionarie di Sebastiano Mazzoni, sui nudi languidi di Francesco Furini e sulla pittura gonfia e compiaciuta di Alessandro Rosi, uno dei più significativi e originali pittori del Seicento fiorentino. Passando da nomi della tradizione come Carlo Dolci e Giovanni Martinelli, da Firenze lo sguardo si allarga e si sofferma su Andrea Bolgi “dimenticatissimo ma non trascurabile" scultore di Carrara e allievo di Gian Lorenzo Bernini e sul senese Bernardino Mei, fino a qualche anno fa quasi completamente sconosciuto e a cui oggi è invece attribuito il ruolo di protagonista nel Seicento toscano.
Dall’ombra alla luce è una lectio illustrata che racconta uno dei secoli più affascinanti dell’arte: il Seicento. Segnato dalla fuga di Caravaggio e da una scia di caravaggeschi, è un secolo di grande invenzione e sensualità, con le sue ombre e le sue accensioni. Caravaggio muore nel 1610 lasciando dietro di sé una scia di fuoco. L’eco delle sue invenzioni scuote l’Europa e artisti da ogni dove si mettono sulle tracce delle sue opere. Questo quarto volume della storia e geografia dell’arte italiana di Vittorio Sgarbi prende avvio proprio da un inseguimento: Pieter Paul Rubens cerca Caravaggio a Roma ma non lo trova. Il pittore lombardo è già altrove e così Rubens nel 1608 lascia testimonianza di questo incontro mancato con una straordinaria Natività caravaggesca destinata all’Oratorio dei Filippini di Fermo.
Un viaggio all’avventurosa riscoperta di artisti immensi: il confronto tra la Cleopatra di Guercino e quella di Artemisia Gentileschi, Franceschini, Caroselli, Cairo, Cagnacci. Un viaggio tra Roma, Napoli, la Calabria, la Lombardia, la Liguria, l’Emilia, la Toscana, le Marche, che terminerà - in un’alternanza di ombre e di luci - a Venezia tra i cieli rosa e azzurri luminosissimi di Giambattista Tiepolo.
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