L'Alta velocità fiorentina continua a far preoccupare l'Autorità nazionale anticorruzione, in primis il suo presidente Raffaele Cantone.
E il caso del piano per l'utilizzo delle terre di scavo assieme al mancato rinnovo dell'autorizzazione paesaggistica finisce alla Procura della Corte dei Conti. Nella relazione depositata nei giorni scorsi in Parlamento, Cantone ripercorrendo la delibera diramata da Anac contesta essenzialmente due punti alla realizzazione della linea per i Frecciarossa e i treni Italo. In particolare modo per la costante grande incognita del passante di Firenze, il sottoattraversamento che è tornato in discussione su input del sindaco, Dario Nardella. A entrare nel mirino sono il prezzo e l'attività approssimativa di vigilanza sull'opera.
"L'autorità- si legge nel documento- ha rilevato come la realizzazione dell'opera presenti un significativo aumento contrattuale (9,6% circa), per effetto di modifiche introdotte in corso d'opera ed enormi ritardi, dovuti soprattutto al fermo dei lavori determinatosi per lo scavo del passante". Una colpa da imputare alla "mancata approvazione del piano di utilizzo delle terre e alla necessità di rinnovo dell'autorizzazione paesaggistica per il tratto sud del medesimo passante". La rilevanza ulteriore, tuttavia, è rappresentata dal contenzioso che si è creato a causa, e qui Cantone non usa mezze parole, "principalmente sull'andamento anomalo della commessa, destinato oltretutto ad aumentare per il permanere di uno stato di sospensione di gran parte delle attività, che lascia presupporre la formulazione di ulteriori richieste economiche". Fin qui il capitolo strettamente finanziario che si ricollega a quello del monitoraggio della corretta realizzazione dell'opera. Ma c'è dell'altro."In relazione alle circostanze registratesi nel corso dell'appalto- si legge ancora- oggetto di indagini giudiziarie, l'Autorità ha rilevato come le stesse abbiano evidenziato un'attività di controllo preventiva da parte della Direzione dei lavori e dell'alta sorveglianza, soprattutto precedentemente all'intervento della Procura della Repubblica di Firenze, non del tutto idonea ad assicurarne la piena efficacia". Con delle conseguenze nocive significative, perché ciò ha lasciato "margini per comportamenti dei soggetti preposti all'esecuzione finalizzati a conseguire maggiori utili a discapito di una minore qualità dell'opera".
La sommatoria di queste criticità ha spinto l'Anac, in sede di deliberazione, a prevede un monitoraggio per seguire i successivi sviluppi e riservandosi ulteriori misure. "Atteso che l'attività di monitoraggio ha messo in evidenza che le criticità connesse alla mancata approvazione del richiamato piano di utilizzo delle terre e al mancato rinnovo dell'autorizzazione paesaggistica non erano ancora state superate - evidenzia Cantone- si è proceduto all'invio della delibera alla procura della Corte dei conti". (Agenzia DIRE)
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