La storia urbanistica dell'area di Castello, ad oggi, è lunga cinquantacinque anni. La scadenza del Piano Urbanistico Esecutivo è fissata al 3 agosto 2022.
È datata 1962 la scelta del Comune di Firenze di indicarla nel Piano Regolatore Generale come zona destinata allo sviluppo degli interventi strutturali ed infrastrutturali del territorio metropolitano.
Nei giorni scorsi, grazie alle anticipazioni de Il Sito di Firenze, l'area è tornata agli onori della cronaca per il ricorso al TAR da parte dei proprietari dei terreni contro la delibera della Giunta Comunale per ridisegnare il PUE che, tra l'altro, consentirebbe di trovare casa alla riqualificazione della Mercafir e lasciare spazio al nuovo stadio della Fiorentina con annessa cittadella viola. Il 10 marzo, come ha ribadito ieri il Sindaco di Firenze Dario Nardella, ci sarà la presentazione del progetto del nuovo impianto viola, ma non passa giorno che non emergano possibili intoppi e ritardi. Se non si sposta la Mercafir non si può costruire lo stadio, ma sono venti anni che le vicende urbanistiche di Castello hanno riempito le carte bollate, piuttosto che alzato mura in cemento.
Ripercorriamo la storia dei piani urbanistici di Castello.
Nel 1997 la previsione di variante al PRG approvata dalla Regione Toscana nel dicembre dello stesso anno, con successiva presa d'atto del Consiglio Comunale di Firenze nel febbraio del 1998, vede l'approvazione del Piano Urbanistico Esecutivo in data 28 maggio 1999.
Il piano prevede 181.000 mq di SUL per funzioni pubbliche e 259.000 mq per funzioni private (125.000 mq di direzionale, 70.000 di residenziale, 42.000 di commerciale e 22.000 di ricettivo).
La società NIT (Nuove Iniziative Toscane), proprietaria della quasi totalità dei 170 ettari dei terreni riguardanti il PUE in oggetto, ed il consorzio per l'attuazione dello stesso, nel 2000 hanno sottoscritto col Comune di Firenze una prima convenzione urbanistica a seguito della quale, oltre alle garanzie fideiussorie per gli oneri di urbanizzazione, sono stati ceduti gratuitamente al Comune circa 22 ettari per la realizzazione della Scuola Marescialli dei Carabinieri. Nel 2005 è stata stipulata una seconda convenzione urbanistica (in sostituzione di quella del 2000) nella quale sono state cedute altre aree.
Nel 2008 il sequestro dei terreni a seguito dell'indagine della magistratura che dal 26 novembre di quell'anno si è concluso col dissequestro il 14 marzo 2013. L'indagine causò il blocco di ogni attività sull'area, tranne che per i lavori della Scuola Marescialli. Le vicende giudiziarie hanno coinvolto i vertici della società capogruppo della NIT, prima del passaggio da Fondiaria Sai ad Unipol, ma non hanno avuto alcun riflesso sulla vigenza del PUE.
Visto il sequestro preventivo, il Comune ha prorogato il termine della convenzione urbanistica attuativa del 2005 fino al 3 agosto 2019. Questo termine di validità della convenzione “è stato esteso al 3 agosto 2022 per effetto della sentenza del TAR Toscana, che (nel 2016, ndr) ha accolto il ricorso proposto dalla NIT e dal Consorzio per l'annullamento di detto provvedimento del Comune per la parte in cui aveva omesso di prorogare il termine di validità della convenzione anche in esecuzione e in conformità a quanto previsto dall'art. 30, comma 3 bis, del d.l. n. 69 del 21.06.2013 (semplificazioni in materia edilizia, ndr)”. Questo è quanto emerge dalle carte dell'ultimo ricorso presentato dal Consorzio.
Una lunga storia, fatta di ricorsi, sequestri preventivi, passaggi di proprietà e carte bollate. Il Master Plan del nuovo aeroporto è incompatibile con le previsioni urbanistiche del PUE di Castello e anche in questo caso è partito il ricorso dove il TAR, accogliendolo con sentenza depositata l'8 agosto 2016, ha evidenziato la posizione contraddittoria della Regione Toscana che, a sua volta, è ricorsa in appello e il cui giudizio è ad oggi pendente.
E di concreto? Ad oggi c'è soltanto il PUE di Castello. Tutto ciò che è ipotizzato attorno, ovvero nuovo aeroporto, cittadella viola, nuova Mercafir, parco agricolo della Piana ed inceneritore è in via di definizione. Scontato che per evitare ogni possibile acquiescenza piovano ricorsi da parte del Consorzio per l'attuazione del Piano Urbanistico di Castello. Altrettanto scontato giudicare azzardate le previsioni ottimistiche sui tempi per l'effettiva realizzazione del nuovo stadio.
Donato Mongatti
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