Via Strozzi, cantiere senza fine: 6 mesi di ritardo e solo due operai al lavoro

di Christian Campigli - E' considerato uno dei peggiori incubi per ogni sindaco d'Italia. Perché rischia di erodere il consenso rapidamente, senza che il politico possa avere un numero sufficiente di mezzi per contrattaccare adeguatamente.

Stiamo parlando della complicata e ansiogena scelta che ogni primo cittadino deve compiere quando si tratta di assegnare ad un'azienda del settore un cantiere stradale (quando ovviamente si tratta di opere che non prevedono, per legge, le gare d'appalto). A Firenze esiste un'area transennata, tra viale Filippo Strozzi e piazzale Montelungo che rappresenta una piccola vergogna nostrana. Quel punto della nostra città è molto importante, perché corrisponde da un lato all'ingresso al binario 16 della stazione di Santa Maria Novella. E dall'altro al punto nel quale numerosi bus extraurbani fanno salire o scendere i propri clienti. Da quasi un anno il marciapiede non è utilizzabile.

Un disagio notevole, soprattutto per le persone con un passeggino o per un disabile. Sono due gli aspetti che rendono questa vicenda inaccettabile. Il cantiere sarebbe dovuto terminare il 29 ottobre 2018, dopo 150 giorni di lavori. Interventi infrastrutturali connessi all'attuazione del Piano di Bacino , per un totale di oltre 300 mila euro. Dopo cinque mesi dal termine previsto il cantiere è sempre aperto. Pare ci siano stati problemi con le forniture. Problemi che però non possono assolutamente ricadere sui cittadini. Che pagano una quantità di tasse così alta dal pretendere la consegna un giorno prima del termine, non sei mesi dopo.

Il secondo punto inaccettabile è che, nonostante un ritardo semplicemente vergognoso, alle dieci e mezzo del mattino, con un bel sole in cielo, erano presenti solo due (sì, due, avete letto bene) operai. L'augurio di tutti i cittadini è che il sindaco Dario Nardella alzi la cornetta e chiami la ditta che sta facendo questi lavori. E ricordi loro come i contratti si rispettano. E con essi i termini previsti. Perché sei mesi di ritardo sono, semplicemente, inaccettabili.

Christian Campigli