Si è conclusa senza prendere decisioni ufficiali la riunione della deputazione amministratrice della Fondazione Monte dei Paschi che doveva indicare i sei nomi per il futuro cda della Banca alla assemblea dei soci del 27 aprile, tra cui presidente e vicepresidente.
Il problema, secondo quanto si apprende, non è sul nome da indicare per la presidenza, che resta quello di Alessandro Profumo, ma alcuni degli altri nomi da indicare per il cda, che sono cinque. La deputazione amministratrice tornerà a riunirsi domani pomeriggio.
LE REAZIONI DELLA POLITICA
«Le gravi vicende che stanno investendo il Monte dei Paschi di Siena impongono approfondimenti anche nelle sedi parlamentari. Prima la chiarezza su questi beni, peraltro a controllo pubblico e non della locale diramazione del Pd, poi la discussione di norme sulle banche. Senza trasparenza e con prebende scandalose per nuovi capi non c'è spazio per decreti, leggi o emendamenti su commissioni bancarie o altro». Lo dichiara il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri.
«Se il Monte dei Paschi di Siena, banca che ha come principale azionista una realtà pubblica, nominerà Profumo presidente con compensi scandalosamente elevati, daremo battaglia in Parlamento sull'arroganza delle banche. L'Abi si lamenta di qualche norma, ma se vuole ascolto dia l'esempio. Profumo tanto può vivere bene, tra una partecipazione e l'altra alle primarie della sinistra, con le decine di milioni di euro ottenuti per i precedenti incarichi bancari». Lo hanno dichiarato i senatori del Pdl Alberto Balboni ed Enzo Fasano
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