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Morte Niccolò Ciatti, resta in carcere il ceceno accusato di omicidio

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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

"Ho avuto conferma ieri sera dall'avvocato che l'unico dei ceceni in carere ci rimarrà": lo ha detto a Lady Radio Luigi Ciatti, il padre di Niccolò, il 22enne scandiccese ucciso in discoteca a Lloret de Mar.

 

Dunque non è arrivata la scarcerazione per Rassoul Bissoultanov, dopo che invece erano stati rimessi in libertà i due suoi connazionali coinvolti dell'aggressione mortale a Niccolò. Il padre della vittima ha spiegato che ci sono i primi frutti del suo appello ai presenti in discoteca la notte dell'omicidio.

 

"Qualcuno mi sta rispondendo, sono convinto che molti altri erano presenti perché nei fotogrammi che mi ha mandato una ragazza ci sono persone in maglietta bianca: sono gli accompagnatori dell'associazione Scuolazoo, che probabilmente hanno visto anche l'inizio del pestaggio. Qualcuno sta rispondendo, io spero che la coscienza di tutti i presenti si faccia avanti".

 

Alcune delle testimonianze raccolte dalla famiglia descrivono il comportamento dei tre ceceni prima dell'aggressione: "Ho parlato con dei ragazzi e mi hanno detto che era da tutta la sera che davano delle spallate per provocare confusione, in particolare quello con la maglietta rossa. Alcuni avevano fatto presente ai buttafuori che questi tre cercavano la rissa, e alla terza volta loro hanno risposto: 'se lo rifanno li buttiamo fuori'. Purtroppo la quarta volta è stata quella di Niccolò".

 

Tramontata l'ipotesi di un'estradizione in Italia dei tre ceceni accusati del delitto, Luigi Ciatti ha spiegato qual è il massimo della pena che presumibilmente potrebbe essere inflitta in Spagna. "Io penso che se riusciamo a far condannare Bissoultanov, e spero anche gli altri due, può rischiare al massimo 20 anni. Ne ha 24, quindi a 44 anni uscirà e avrà la vita davanti. Io avrò la tomba di Niccolò davanti. Non è giusto. Ci vuole il carcere rieducativo per chi può essere rieducato, ma punitivo per chi non ha la possibilità di rieducarsi".

 

Luigi Ciatti ha poi riferito del sostegno ricevuto dalle istituzioni: "Mi sono state vicine, a partire dal comune di Scandicci col sindaco Sandro Fallani e il comune di Firenze. Sono stati a trovarmi la vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi e il sottosegretario Cosimo Ferri, oltre al vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri che ha chiamato il ministro Orlando con cui ho potuto parlare, credo che la prossima settimana sarò a Roma per incontrarlo. Penso che per arrivare ad avere giustizia ci voglia il loro intervento e l'intervento dell'Interpol. Ho piena fiducia e sono convinto che arriverò ad avere giustizia".

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