Il Presidente onorario della Fiorentina, Andrea Della Valle, ieri è giunto a Moena, sede del ritiro della squadra viola.
Già ieri notte, ma anche stamattina, Della Valle si è concesso ai tifosi per foto ed autografi e tra una firma e un selfie ha anche parlato di questioni viola. In questi ultimi giorni si è ricominciato a discutere del nuovo stadio. L'altro ieri Cognigni, ieri l'incontro a Firenze tra Nardella e i grossisti della Mercafir, oggi Della Valle.
“Comincio a respirare ottimismo – ha spiegato ADV interrogato sulla questione stadio dai giornalisti presenti in Trentino – purtroppo ci sono sempre cavilli e i ricorsi. Quei ricorsi che ci fanno allungare di mesi e mesi su un progetto che alla fine è la vera cosa bella che la città aspetta da anni. Mi piange il cuore per i tifosi che prendono la pioggia, gli ricordo che ci siamo quasi, però i ricorsi ci allungano molto (i tempi, ndr). La cosa un po' mi preoccupa, da una parte, però, sono ancora molto fiducioso”.
I ricorsi ai quali si è riferito il Presidente Della Valle sono quelli presentati dai grossisti di Mercafir che vanno, manco a dirlo, contro la delibera di Giunta dello scorso 1 marzo che ha concesso alla ACF Fiorentina 10 mesi di proroga sul termine ultimo per presentare il progetto definitivo per il nuovo stadio (La ACF avrebbe dovuto presentare a fine febbraio 2016 il progetto definitivo, ma sul filo di lana chiese al Comune altri 12 mesi di tempo - Palazzo Vecchio ne ha concessi 10). I grossisti attendono da anni di riqualificare i mercati generali di Firenze e chiedono tempi certi per pianificare i propri investimenti. Paradossali, in quest'ottica, le dichiarazioni di Andrea Della Valle. Oggetto dei ricorsi presentati al TAR è anche l'area dell'Osmannoro che secondo i grossisti, come hanno ribadito anche ieri nell'incontro in Palazzo Vecchio, non offre possibilità di sviluppo e, allo stato attuale, presenta gravi problemi di viabilità.
Ricordiamo, per l'ennesima volta, che nel maggio 2012 fu approvata una variante urbanistica che prevede di dividere in due l'attuale area Mercafir: a Nord sorgerebbe il nuovo Centro Alimentare Polivalente (CAP), a Sud stadio ed opere connesse (commerciale, Turistico-ricettivo e direzionale). Le superfici che sarebbero a disposizione per stadio e strutture non sono state ritenute sufficienti dalla Società viola, che il 14 luglio 2014 ha presentato un progetto preliminare che prevede di intervenire sull'intera area Mercafir, realizzando su 48 ettari più del doppio delle superfici concesse dalla variante 2012 (Giunta Renzi) ed andando di fatto a sfrattare il mercato alimentare.
La Giunta Nardella nel gennaio 2015 dichiarò la pubblica utilità del progetto sui 48 ettari, ma emanò una serie di imprescindibili prescrizioni. Tra queste, dato che non è nelle disponibilità del Comune un'area idonea per spostare il mercato, quella della monetizzazione del comparto Nord da parte di ACF Fiorentina, affinché la Pubblica Amministrazione cittadina possa acquisire dai privati i terreni dove ricollocare il CAP.
I grossisti accoglierebbero favorevolmente quanto previsto dalla variante urbanistica del maggio 2012, oppure il trasferimento nei limitrofi terreni di Castello. In questo modo non si andrebbe a frazionare l'attività (la Fruttital è già stata riqualificata nella parte all'estremo Nord ed è esclusa dalla variante 2012) e non si rischierebbe il conseguente abbandono verso altri lidi di parte dei grossisti. Su Castello, però, incombe la nuova pista dell'aeroporto di Firenze con i conseguenti vincoli di sicurezza che le norme dell'aviazione civile comportano per gli aeroporti. Il vecchio PUE (Piano Urbanistico Esecutivo) che interessa i suddetti terreni (ora di proprietà Unipol) una volta definita la questione nuova pista, potrà essere ridiscusso e Palazzo Vecchio potrebbe trovare con Unipol un accordo per fare spazio anche al trasferimento della Mercafir.
Mercafir fino ad oggi ha ingoiato rospi accettando proroghe. È da circa un lustro che i progetti per la propria riqualificazione sono fermi in un cassetto. È Mercafir che spinge per tempi brevi sul proprio destino, affinché possano essere valutati piani finanziari concreti che producano certezze.
Se sarà necessario un trasferimento per far posto allo stadio (e sarà presentata una soluzione percorribile) l'acquisizione dei terreni avverrà grazie ai circa 19 milioni che la Fiorentina dovrà versare al Comune di Firenze. È lapalissiano che tale esborso avverrà solo quando la Società viola avrà ricevuto il sì definitivo al progetto (la conferenza dei servizi decisoria, secondo l'art. 1 della L 147/2013, comma 304, ha sei mesi di tempo per deliberare).
Prima arriverà il progetto definitivo per il nuovo stadio, prima si potrà lavorare concretamente al trasferimento del CAP. È la Fiorentina che ha chiesto istanza di proroga. Lamentarsi oggi di cavilli e ricorsi è un paradosso.
Donato Mongatti
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