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Al Teatro Niccolini L'ospite d'onore lava i piatti

Due generazioni allo specchio
Immagine articolo - Il sito d'Italia

Al Teatro Niccolini di Firenze, sabato 14 maggio ore 19, Lucio Fava del Piano ed Ettore Pietrabissa si misurano nel dialogo di due generazioni allo specchio.
A partire dal loro libro edito da Gangemi, L’ospite d’onore lava i piatti, un giornalista quarantenne e un manager ultrasessantenne si confrontano in un ping pong poco diplomatico, sincero e appassionato, raccontando successi e fallimenti, speranze e delusioni, in uno stile sempre sospeso tra il vissuto personale e la storia generazionale. Una presentazione-spettacolo con la partecipazione di Edoardo Sylos Labini. Ingresso libero prenotando QUI

Da Andreotti a Maradona, dal presalario al precariato, dai genitori ai nipoti, da Non è mai troppo tardi a Drive In. Al Teatro Niccolini di Firenze, sabato 14 maggio ore 19, Lucio Fava del Piano ed Ettore Pietrabissa si raccontano e raccontano uno spaccato di Italia, senza risparmiarsi colpi e senza prendersi troppo sul serio, con onestà, brio, molta curiosità e un po’ di amarezza, cercando di capire come siamo diventati quello che siamo oggi. L’ospite d’onore lava i piatti, con la partecipazione di Edoardo Sylos Labini, è un confronto a tutto campo, sincero, a tratti ruvido, ironico, ma non banale, che si dipana fra tanti temi – dalla politica e dall’economia, al calcio e allo shopping, dalla famiglia e dalla scuola ai viaggi, ai libri e ai giornali – mettendo in evidenza macroscopiche differenze e anche sorprendenti somiglianze tra la generazione ‘precaria’ dei quarantenni e quella ‘ipergarantita’ degli over60.
Lucio Fava del Piano ed Ettore Pietrabissa appartengono, come si legge nell’omonimo libro edito da Gangemi, a “due generazioni che hanno caratterizzato la seconda parte del ’900 e stanno caratterizzando i primi anni Duemila”: vicini come padre e figlio eppure su alcune cose separati da una trincea di drammatiche differenze. La presentazione-spettacolo al Niccolini si rivela, dunque, la storia di due vite e di due esperienze cucite dall’amicizia, da una sintonia profonda che rende il dibattito nitido, netto, senza retorica. L’ospite d’onore lava i piatti è ricco, brillante, profondo, istruttivo e moralmente esemplare.

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