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sabato, 13 ottobre 2012 - 03:25
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MENARINI

Menarini, De Zordo: "Nessun gioco politico e nessun ricatto sulla pelle dei lavoratori"

“Lo schieramento anti-generici è forse influenzato dall'acquisto del 4% di Banca Monte dei Paschi di Siena da parte di Aleotti?”
Immagine articolo - Il sito d'Italia

 

Questo l’intervento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella de Zordo

“La famiglia Aleotti e il gruppo Menarini non hanno alcun diritto di ricattare lo Stato e le Istituzioni. Male fanno gli amministratori pubblici che stanno al gioco imposto dalla multinazionale, ovvero barattare il minacciato licenziamento di 1.000 addetti in cambio della cancellazione dell'obbligo per i medici di prescrivere il principio attivo, e non il farmaco di marca, introdotta dal decreto Balduzzi.

Il caso italiano più rilevante di evasione fiscale internazionale
Una politica forte, legittimata, con il pieno sostegno da parte della cittadinanza perché attenta al bene comune non concederebbe un minuto del proprio tempo ad una proprietà che negli anni ha dimostrato di pensare solo ed esclusivamente al profitto, legittimo o meno. Basti ricordare come dagli anni Ottanta in poi Aleotti abbia accumulato centinaia di milioni di euro in fondi neri truffando lo Stato proprio sui principi attivi dei farmaci, evadendo il fisco in una maniera così esagerata che al momento del patteggiamento con l'Agenzia delle Entrate per 330 milioni di euro il direttore del settore accertamento della stessa Agenzia definì la vicenda come il "caso più rilevante di evasione internazionale mai trattato in Italia".

La proprietà privata potrebbe persino essere espropriata, altro che ricatto occupazionale
Alla politica che cede al ricatto, che si schiera contro il decreto Balduzzi che tanti soldi può far risparmiare ai malati italiani già tartassati dalla Spending Review, ricordiamo l'articolo 42 della Costituzione che regola la proprietà privata, riconosciuta e garantita dalla legge purché svolga una "funzione sociale" e che può essere al momento in cui tradisce tale funzione "espropriata per motivi d'interesse generale". Non crediamo che nell'Italia del 2012 la Menarini rischi l'esproprio, ma non accettiamo neanche che gli amministratori pubblici si schierino contro una norma di civiltà come quella che permette a milioni di cittadini di curarsi con i farmaci a basso costo una volta scaduto il brevetto sul principio attivo.

Sostegno bipartisan dei partiti. C'entra il salvataggio del Monte dei Paschi?
Colpisce però, in questo frangente, la levata di scudi, trasversale ai partiti, contro il decreto Balduzzi. Si affastellano contro i farmaci generici dichiarazioni di esponenti di spicco - anche con responsabilità di governo a livello nazionale e regionale - di appartenenti al Partito Democratico, al Partito Socialista, al Popolo della Libertà, all'Unione dei Centro. Rimaniamo esterrefatti di come esponenti importanti della giunta guidata da Enrico Rossi rinneghino oltre 10 anni di politiche a favore dei farmaci generici da parte della Regione Toscana. Alla fine, tentando di ragionare con gli elementi pubblici a disposizione, ci chiediamo se tali prese di posizione non debbano trovar radice nel recente acquisto da parte della famiglia Aleotti di un pacchetto del 4% della banca Monte di Paschi di Siena. Gli Aleotti diventarono allora, era il marzo scorso, il primo socio privato di Mps al prezzo stracciato di poco più di 30 centesimi ad azione contribuendo al difficile salvataggio della Banca caduta in disgrazia anche proprio per l'ingerenza bipartisan dei partiti nella gestione dello stesso istituto di credito”

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