“Ho perso il ricorso contro il Comune di Firenze sulla vicenda scontrini. Sono abbattuto, ma non battuto.
La giustizia è questa: vincere, e accettare le sconfitte”. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, commenta la sentenza del Tar. E spiega: “Le motivazioni del diniego sono che il ricorso è improcedibile, come è avvenuto per il Movimento 5 Stelle, e inammissibile per i motivi aggiuntivi, e le spese compensate tra le parti”.
“Il fatto sta che il Tar – continua Grassi – ha ritenuto che, chiedendo tutte le fatture e le ricevute delle spese di rappresentanza di Renzi e Nardella, dal 2009 al 2015, avrei bloccato gli uffici. Nonostante avessi fin da subito dichiarato la disponibilità a farmi le copie da solo, senza gravare sul personale comunale. Ma l'amarezza di queste ore sta nel fatto che si sia attestato la regolarità da parte del Comune nel decidere cosa consegnare e cosa no”.
Il consigliere dell'opposizione di sinistra in Palazzo vecchio aggiunge: “Non mi fermeranno nella battaglia per la trasparenza. Il Tar infatti conferma che l'accesso è comunque garantito nelle modalità individuate dal direttore a dicembre scorso”.
“Non riceverò tutti i documenti insieme – conclude Grassi – ma selezionati, così che possa svolgere il mio ruolo di consigliere senza aggravare troppo il lavoro degli uffici. Per questo già oggi chiederemo con il gruppo fatture e scontrini dei primi anni di Renzi. Continuerò la battaglia per la trasparenza e valuterò con i legali se ci sono gli estremi per fare ricorso al Consiglio di stato”.
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