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Università dell’Indiana (USA)

Uffizi: accordo per la digitalizzazione in 3D del patrimonio archeologico

Immagine articolo - Il sito d'Italia

Non ha precedenti l’accordo di cooperazione che ieri mattina è stato firmato tra le Gallerie degli Uffizi e l’Università dell’Indiana (USA) per la digitalizzazione in 3D dell’intero patrimonio lapideo archeologico greco e romano degli Uffizi, dei musei di Palazzo Pitti e del Giardino di Boboli.

Il progetto di collaborazione garantirà la realizzazione di modelli 3D che saranno resi disponibili online entro il 2020 per scopi sia di studio, sia di tutela. Si tratta di un’operazione che riguarderà circa 1260 opere d'arte – tra sculture, are e sarcofagi -, ovvero oggetti lapidei che vanno da II secolo avanti Cristo al IV secolo dopo Cristo e che costituiscono la più ampia collezione di marmi antichi di un museo statale italiano non romano. Il costo complessivo dell’operazione – circa 600mila dollari – sarà interamente sostenuto dall’Università dell’Indiana.
Raccolta principalmente dalla famiglia dei Medici a partire dal XV secolo, e incrementata successivamente anche dai Lorena fino agli inizi del XIX secolo, la collezione di lapidei comprende capolavori dell'arte statuaria greca (come l’Alessandro morente, la Venere Medici, il Guerriero inginocchiato e il Cinghiale) e romana (come il gruppo dei Niobidi e l’Arianna dormiente che si trova nella Sala 35 della Galleria dedicata a Michelangelo); sono tutte opere di forte interesse per gli studiosi di arte che, grazie a questa operazione, potranno essere meglio studiate e apprezzate da tutti i ricercatori, allargando i confini della conoscenza anche in altri settori e aumentando gli standard di tutela attualmente esistenti in relazione ai marmi antichi.

 

“La scansione sistematica del patrimonio scultoreo antico degli Uffizi – ha affermato
Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi - aprirà prospettive completamente
nuove per la ricerca, in quanto permetterà ricostruzioni virtuali delle policromie,
integrazioni e restauri virtuali con una precisione finora impensabile. Non solo: essa
permetterà un'accessibilità e una fruizione globale, e perfino un rilevamento così
particolareggiato da fungere praticamente come 'copia di sicurezza' delle statue antiche”.

“Questo è un progetto storico e altamente ambizioso - ha dichiarato il Presidente
dell’Università Michael A. McRobbie -, uno di quelli che genererà opportunità senza
confronti per gli studiosi, grazie ad una delle istituzioni culturali leader nel mondo e alle
sue leggendarie collezioni. La profonda conoscenza dell’Università in materia di arte
antica, assieme alla nostra expertise tecnologica, costituiranno un sicuro vantaggio, che
porterà alla luce, anche dal punto di vista virtuale, una collezione di antichità classiche in
grado di ispirare alcuni dei più grandi geni della storia dell'arte occidentale”.
Il progetto sarà coordinato da Bernard Frischer, professore di Informatica
dell’Università dell’Indiana, direttore del Virtual World Heritage Laboratory
dell'Università ed esperto di archeologia virtuale, e da Fabrizio Paolucci curatore
delle antichità classiche delle Gallerie degli Uffizi.
All’operazione forniranno il loro sostegno anche il Politecnico di Milano, con un team
guidato dal professor Gabriele Guidi (per l’ambito tecnico), e l’Università di Firenze, con
un gruppo di lavoro coordinato dal professor Paolo Liverani (per l’ambito umanistico).

 

L’OGGETTO DELLA SCANSIONE 3D
La scansione 3D interesserà tutto il patrimonio lapideo di marmi antichi delle Gallerie
degli Uffizi, in tutto circa 1260 pezzi, 320 dei quali sono in esposizione nella Galleria
degli Uffizi, 120 a Palazzo Pitti, altri 120 nel Giardino di Boboli e circa 700 nei vari
depositi.
Il progetto prevede il ricorso alla fotogrammetria digitale automatica che,
rappresentando un avanzamento tecnologico recente, consente di ottenere un modello
tridimensionale texturizzato a partire da normali immagini digitali. Un po’ come avveniva
già in passato attraverso il rilievo con laser scanner, anche con la fotogrammetria sarà
possibile generare la cosiddetta “nube di punti 3D”, dato di partenza da cui trarre il
modello digitale.
Le scansioni 3D si svolgeranno sempre di lunedì, a museo chiuso, e vedranno
impegnate squadre di 2/3 persone che agiranno in loco, cioè spostandosi da un’opera
all’altra.
LE FINALITÀ DEL PROGETTO
Il progetto di scansione 3D dell’intero patrimonio di marmi anchi delle Gallerie
degli Uffizi avrà diverse finalità:
- tutelare ogni singolo bene in quanto non sarà più solo inventariato e
schedato ma anche riproducibile fedelmente partendo da un modello
tridimensionale;
- aumentare il livello di conoscenza di ogni opera a fini sia divulgativi, sia
di valorizzazione;
- mappare completamente i restauri dei marmi antichi;
- gestire i vari depositi;

- calcolare esattamente i pesi delle opere, al fine della loro
movimentazione ed esposizione nei musei, o custodia nei depositi;
- approfondire la ricerca delle tracce di colore presenti sui vari pezzi.
Inoltre il progetto quinquennale tra l'Università dell’Indiana e gli Uffizi includerà anche
momenti di formazione per gli studenti di storia dell'arte ed informatica dell'Università
dell'Indiana, ai quali saranno spiegate le tecniche di acquisizione dei dati 3D,
modellazione digitale, creazione di modelli interattivi digitali; gli studenti americani saranno
anche in grado di creare un numero limitato di ricostruzioni 3D funzionali al restauro di
sculture, ciascuna legata agli interessi dei partecipanti e pubblicare modelli 3D su siti
online, tra i quali il sito del MIBACT e il suo database interno, sul sito degli Uffizi e sul sito
del Virtual World Heritage Laboratory nella sezione Digital Sculpture Project.
Da segnalare, inoltre, che il progetto è stato designato dal presidente McRobbie come
progetto speciale per il Bicentenario dell’Università ed entrerà così a far parte delle attività
e dei progetti per l'anno accademico 2019-20, durante il quale verranno celebrati i 200
anni dalla fondazione dell'Università.

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