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venerdì, 18 maggio 2012 - 10:28
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Caso "Green Hill"

"Animalisti santi fanatici terroristi": alcune precisazioni dalla LAV

Immagine articolo - Il sito d'Italia

Riceviamo e pubblichiamo dalla LAV - Firenze:

Gentili giornalisti

dopo il 28 aprile, giorno della liberazioni di decine di cuccioli da Green Hill, allevamento di cani beagles destinati alla vivisezione, molte parole sono passate sotto i ponti dei mass media, dei politici, dei difensori della vita e di quelli della morte degli animali.

 

Alcuni animalisti (persone che guardano foto di esseri viventi maltrattati e ne sentono, in maniera accecante e assordante, le urla, il panico, la sofferenza - Dal libro: Acid Lethal Fast, di Astor Amanti ),  dopo un corteo pacifico, nonostante il diffuso controllo della polizia, si sono introdotti nell'allevamento solitamente blindato, per sottrarre decine di cuccioli a un destino terribile. Commossi fino alle lacrime hanno stretto fra le mani creature di pochi etti, innocenti e ignare, nate per vivere com'è destino di ogni vita.

 

C'è chi li considera santi o fanatici o terroristi e chi, semplicemente, afferma che sono persone troppo buone per riuscire a sopravvivere (dal libro: Acid Lethal Fast, di Astor Amanti) senza seguire il dettato della loro coscienza, senza tentare di scardinare quel modello di retorica (il dominio della Terra) e di violenza (metodo sempre in uso) che  rende l'uomo un essere lontano da quell'immagine superba che pretende di crearsi.

 

C'è chi definisce tale liberazione "mostruosa sciocchezza" dimenticando che le "mostruose sciocchezze" delle suffragette, degli antischiavisti, dei non violenti di ogni paese..... hanno prodotto l'avanzamento della civiltà umana testimoniando la forza della filosofia di Stuart Mill per cui: "Avviene spesso che la credenza universale di un’epoca, dalla quale nessuno era libero senza uno sforzo straordinario di genialità o coraggio, diventi in un’epoca successiva un’assurdità talmente evidente che l’unica difficoltà è di capire come tale idea fosse mai potuta apparire credibile".

 

C'è chi suggerisce con alterigia "prima l'essere umano e poi gli animali", come dire prima i bianchi e poi i neri, prima gli umini e poi le donne, prima i ricchi e poi i poveri, pima gli autoctoni e poi gli alloctoni..... brandendo la legge del forte sul debole, ovvero la prepotenza, la sopraffazione, la violenza.... quando non occorre scegliere perchè non esistono compartimenti stagni per i sentimenti umani:  la compassione, l'amore, la solidarietà  sono liberi di circolare per empatia e  soltanto chi non li possiede è incapace di destinarli  agli uni e agli altri.

 

C'è anche chi, avvezzo per vocazione a considerare gli animali cose,  approfitta  per cavalcare l'odio contro animali e umani chiedendo che contro i 12 animalisti siano "integrati i reati di associazione per delinquere e condotte con finalità di terrorismo" dimenticando che il terrorismo è l'atto violento rivolto verso gli umani.  Siamo, in questo caso sì, alla pura follia di un Diritto su misura che contempli la vendetta per procura.

 

La questione che dovremmo affrontare è se gli animali soffrono nei laboratori di ricerca, negli esperimenti senza anestesia, nelle gabbie prigioni, strappati al loro ambiente, al loro gruppo, alla madre, privi di stimoli, privati dei bisogni corrispondenti alla propria etologia. La risposta è comprensibile a tutti: sì, soffrono e soffrono molto.  In Italia sono 3000 al giorno, in Europa 12 milioni ogni anno ma chi specula nelle lobby farmaceutiche è come le tre scimmiette: non vede, non sente, non parla. Il ricatto è facile, gli interessi miliardari.

 

Si pensa poi che l'utilizzo di animali ai fini sperimentali sia un male necessario perchè grazie a loro possono essere salvate vite umane. Eppure sono molti gli scienziati contrari a questa pratica anche per motivi strettamente scientifici. La sperimentazione animale da costoro viene considerata una prassi grossolanamente errata e obsoleta, soprattutto se si guarda alle nuove metodologie oggi disponibili: osservazione dei malati, studi epidemiologici, modelli matematici, ricerca su cellule e tessuti coltivati in vitro, tecnologie in continua evoluzione come i chip al DNA. Questi metodi alternativi, più predittivi, rapidi ed economici, sono sostenuti in Europa dall'ECVAM European Centre for the Validation of Alternative Methods.

 

Negli Stati uniti il Consiglio Nazionale delle Ricerche (NRC) sta avviando un cambiamento, definito dal Consiglio stesso “epocale”, sui metodi di sperimentazione biomedica. Anche le maggiori riviste scientifiche: Science, British Medical Journal of Applied Animal Welfare e in particolare Nature, pubblicano articoli che contestano la sperimentazione animale quale metodo scientifico, definendola “cattiva scienza” mentre il Rapporto “Toxicity Testing in the XXI Century: a Vision and a Strategy 2007″ parla della necessità di un radicale cambiamento di paradigma.

Perchè i metodi sostitutivi non hanno eliminato del tutto il ricorso agli animali? I motivi sono vari: inerzia culturale, paravento giuridico, comodità, la difesa di un ordine precostituito da parte di coloro che sono al suo interno. Abbandonare l’uso di animali significherebbe investire per riconvertire laboratori, smantellare allevamenti e stabulari, significherebbe anche tagliare fuori dal mercato le grandi multinazionali che allevano e forniscono animali a tutto il mondo.

Intanto i cani di Green Hill e tutti coloro che li difendono con la forza della loro coscienza etica, sono in attesa che il Parlamento si pronunci "con coraggio e genialità" per la chiusura dell'allevamento.

Grazie per l'attenzione

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