Sgominata una pericolosa associazione a delinquere finalizzata al traffico internazione di stupefacenti dal Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze.
Questa mattina sono state emesse 6 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di un’intera famiglia albanese dal gip Michele Barillaro, su richiesta del sost. proc. della DDA Tommaso Coletta.
Le indagini, iniziate nei primi mesi del 2010, si sono concluse con successo, portando all’arresto di 5 componenti della banda Demaj, la madre 57 anni, e 4 fratelli (età compresa tra i 25 e i 35 anni), mentre il padre Namik, classe 1951, è ancora latitante in Albania. All’interno dell’organizzazione criminale vigeva una ferrea disciplina, l’uso dei cellulari tra i componenti era negato tassativamente, le comunicazioni avvenivano di persona. Per questo il lavoro del GICO diretto dal Tenente Colonnello Antonino Raimondo, è risultato particolarmente complesso, ma grazie agli appostamenti e alle intercettazioni ambientali, gli uomini delle fiamme gialle sono riusciti a venire a capo di questa vera e propria azienda familiare del crimine.
Il quartier generale della banda si trovava a Santa Maria a Monte in provincia di Pisa, la droga, principalmente eroina, arrivava direttamente dall’Albania. La struttura dell'organizzazione si strutturava in maniera verticistica. Il padre si occupava delle spedizioni e insieme alla moglie dava disposizioni ai figli circa le attività di confezionamento e vendita, e, quando serviva sedava le accese discussioni tra i suoi eredi, riportando la calma. I coniugi tenevano anche la contabilità dell’attività illecità e i proventi li reinvestivano pronatmente in Albania. Ai figli invece era affidato il compito del taglio, del confezionamento e della vendita dello stupefacente, in panetti da 250 grammi in su. I quattro fratelli pur non lavorando, si erano creati una copertura ufficiale come impiegati presso alcune ditte edili della zona, gestite da connazionali. Compravano le buste paga, per giustificare il conseguimento di una fonte di reddito necessario all’ottenimento del permesso di soggiorno. Denunciati i 'datori' di lavoro.
In totale i militari della GdF hanno sequestrato 9 chili di eroina, 19 chili di sostanze da taglio, una pistola e diverse scatole di munizioni. All’interno del garage-laboratorio di Santa Maria a Monte, sono state rinvenute presse, bilance, frullatori, retine e sostanze per il taglio. Insomma una vera e propria fabbrica della droga.
Adesso i 5 arrestati si trovano presso il carcere di Pisa.
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