di Salvatore Calleri - Caponnetto era avanti nella capacità di analisi. Sulla DIA si espresse in modo chiaro nel libro 'I miei giorni a Palermo'.
Era contrario al concetto del superpoliziotto nel seguente modo: "la Dia ha già raggiunto quella intesa fra le diverse forze di cui si dovrebbe occupare ora il superpoliziotto: al suo inteeno, gli ufficiali delle tre forze lavorano già insieme, sugli stessi filoni d'inchiesta, con un completo distacco dal corpo di provenienza. Non vorrei che a qualcuno fosse venuto in mente di comprimere o limitare i poteri di un organismo che già lavora in condizioni difficili: dispone di materiale umano di prima scelta,di assoluto valore, ma l'organico è assolutamente insufficiente alle necessità... Il mio auspicio è che si pensi a potenziarla, piuttosto che a inventare nuove figure."
Scriveva ciò nel 1992. Per questo sono a difesa della DIA e del suo rafforzamento.
Non ci sono scuse che reggono... Se un precursore della lotta alla mafia come Caponnetto aveva tale opinione non possiamo non sostenerla.
Senza alcun dubbio o perplessità.
Salvatore Calleri è il presidente della Fondazione Antonino Caponnetto. Analista di fenomeni criminali, è coordinatore osservatori antimafia OMCOM. Organizza vertici antimafia nazionali ed internazionali. Due diligence. Facilitatore contrasti interni ai gruppi. Esperto in pubbliche relazioni. E' appassionato di tecnologia Android e fotografia
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