squadra mobile

Questa mattina si è conclusa la maxi operazione condotta dalla squadra mobile di Filippo Ferri, che ha portato allo smantellamento di una pericolosa organizzazione criminale di stampo camorristico.

Lascia interdetti la violenza che si è scatenata a Firenze in questi ultimi giorni, dopo il caso dei fratelli venezuelani accoltellati venerdì scorso, è stato trovato sul Ponte Vespucci un rumeno in gravi condizioni.

Una lite per gelosia, qualche complimento di troppo nei confronti di una donna, l'alcol che acuisce le sensazioni, e poi, senza perdere tempo, mano ai coltelli.

Sono entrati nell’appartamento quasi per magia senza lasciare nessun segno di effrazione, un furto da professionisti. I georgiani da tempo ci hanno abituato a simili prodezze.

Conosce un ragazzo in un locale nella zona di Sant'Ambrogio, all'uscita, l'uomo, un magrebino, comincia a farle richieste sempre più audaci. A quel punto la donna, un'ucraina di 43 anni, gli chiede di smetterla, ma il marocchino non vuole sentire ragioni. Dietro un cassonetto in Via Pietrapiana si consuma la violenza.

Mentre gli agenti della Mobile perquisiscono l'appartamento di uno spacciatore appena arrestato, si presenta al portone un acquirente. L'uomo, fiorentino di 44 anni, non sa di avere di fronte a sè i poliziotti, cosicché, garbatamente, chiede: "Dov'è il pusher?".

Lo scorso 5 aprile, nel tardo pomeriggio, avevano rotto il vetro di un auto parcheggiata di fronte a un pronto moda di via Pollative per poi appropriarsi di due borse adagiate sul sedile e contenenti 880 euro più effetti personali: a distanza di mesi, grazie alle telecamere di sicurezza poste all'entrata di una ditta, gli uomini della squadra mobile sono riusciti a scovare i due giov

Un'operazione mirata che ha avuto come obiettivo la repressione del traffico di shaboo, sostanza stupefacente sintetica, prodotta nei laboratori filippini. Secondo le fonti raccolte dagli inquirenti la droga ha ormai preso piede anche in Italia e i suoi effetti sono deleteri per il sistema nervoso.

Per Stefano Marrucci era arrivato l'ultimo provvedimento emesso dalla Cassazione di 14 anni, mancavano solo gli ordini di custodia cautelare. Sapeva che presto i domiciliari si sarebbero trasformati in vero e proprio carcere, da qui l'idea di evadere dalla comunità per tossicodipendenti di Scandicci e preparare la latitanza.

Per avere e far avere la cittadinanza si è sposata con due uomini diversi. Il secondo completamente ignaro di tutto il raggiro. E' finita con una denunciata per bigamia l'avventura spregiudicata di una giovane ex-prostituta uruguaiana.