La primavera è arrivata portando con sé allergie di ogni genere. Winston ed io abbiamo, quindi, deciso di sottoporci a un breve ciclo di prevenzione. Particolarmente urticanti sono le infiammazioni causate dagli allergeni politici prodotti dai vari movimenti.
Marcello Veneziani, giornalista, scrittore, filosofo, è l'autore di "Alla luce del Mito. Guardare il mondo con altri occhi” edito da Marsilio.
Affari e Politica dovrebbero correre su binari diversi. Forse a Utopia così stanno le cose. Sul pianeta Terra, invece, vanno a braccetto. Da sempre. Negli ultimi giorni sembrerebbe che vivano anche nella stessa famiglia. Alla ribalta delle cronache c’è Tiziano. Non il pittore, intendiamoci, ma il papà di Matteo Renzi. Quello dell’eutanasia refendaria assistita.
Charles Maurice de Talleyrand-Pèrigord è stato un uomo incredibile. Una vita in grado di superare la fantasia di un romanziere. Una fitta trama che ammaliò perfino Honoré De Balzac, che di Talleyrand fu un ammiratore sincero, tanto da rendergli ampiamente omaggio nel suo capolavoro “La Commedia Umana”.
In una fredda mattina invernale un blitz della nostra Iena Matteo Calì ha portato alla luce uno scenario davvero inquietante. Una perversa dinamica che, se confermata, è di una gravità inaudita. Mi riferisco, ovviamente, al Pubblico Ministero della Procura di Firenze per il quale la Procura della Repubblica di Genova ha aperto un fascicolo; corruzione il reato contestato.
Il 2017, a Firenze, inizia col botto. E’ proprio il caso di dirlo. Tutt’altro che di buon auspicio. Il fatto, ormai, è noto a tutti: una bomba a orologeria posta davanti alla libreria Il Bargello, un artificiere che nel tentativo di disinnescarla perde una mano e un occhio. Questa la cronaca in due parole.
L’ironia è il primo passo verso la libertà, diceva Honoré De Balzac. In queste poche parole è racchiusa una verità su cui ho basato il mio cammino, anche quello recente di opinionista. Mentre scrivo, quest’oggi, mi rendo conto che la vena ironica, sempre pulsante in me, è ostruita. Sono preoccupato. Seriamente preoccupato.
L’ironia è il primo passo verso la libertà, diceva Honoré De Balzac. In queste poche parole, è racchiusa una verità su cui ho basato il mio cammino, anche quello recente di opinionista. Mentre scrivo, quest’oggi, mi rendo conto che la vena ironica, sempre pulsante in me, è ostruita. Sono preoccupato. Seriamente preoccupato.
Il 4 dicembre si avvicina inesorabilmente. Io voto Sì, Io voto No, vota Sì, vota No, vota, non votare. Siamo ormai totalmente votati al voto. Non si parla di altro. Stavolta la faccenda è importante però.
Il successore di Barack Obama, presidente emerito in odore di beatificazione, è Donald Trump. Nessuno ci avrebbe scommesso un centesimo. I sondaggi, quel fantastico strumento in grado di non indovinarne mezza, davano Hillary nettamente in testa. Una debacle imbarazzante, l’esito delle urne.
Le classi sociali non ci sono più. Proletario, borghese, nobile, sono definizioni archiviate con il secolo passato. Niente è rimasto, nonostante i fiumi di sangue versato per lotte decennali in loro nome. Oggi una sola sottile linea divide le persone, l’essere un comune mortale o un VIP.
Una Very Important Person. Important, ma proprio very tanto.
Prigioniero dello Stato. Fabrizio Corona si definiva così, anni fa, al primo scatto di braccialetti metallici rinforzati intorno ai polsi. Ne è passato di tempo, ma il fotografo dei vip continua a entrare e uscire dalle patrie galere come un boss della mala.
Copriti che prendi freddo, pensa alla salute. Me lo diceva sempre mia nonna. Inizio a pensare che avesse proprio ragione. Si comincia con qualche colpo di tosse e si finisce a dover rinunciare alla Casa Bianca. Natura matrigna.
Osservo le immagini dei paesi colpiti dal sisma. Polvere, lacrime, sangue e suolo. Ferisce il cuore vedere lo smarrimento dipinto sui volti. Un dolore immenso. Da questo oceano di dolore spuntano forti braccia che scavano, scavano, scavano. Senza sosta. Più guardo, più mi sento orgoglioso di essere italiano.
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