Una lettera aperta, anche in lingua somala, scritta da Padre Ennio Brovedani, responsabile dell’istituto Stensen di Firenze, ai somali (circa un centinaio) che da circa tre mesi stanno occupando l'ex collegio gesuita di via Spaventa, dove li invita a lasciare l'immobile.
Ma non mancano gli attacchi al Sindaco Nardella e al leader mel Movimento di lotta per la casa Lorenzo Bargellini. Poi la secca replica del Comune per bocca dell'Assessore Funaro.
“Dopo circa tre mesi - scrive Padre Ennio Brovedani - le mie risorse economiche, visto che ho già speso quasi 5.000 euro di acqua, luce e altro, ma in parte anche le mie forze, sono quasi esaurite in ragione delle lentezze e difficoltà burocratiche e dell’assenza di un efficace coordinamento fra tutte le principali istituzioni diversamente coinvolte”. “Per questo - spiega nella missiva - vi chiedo di riflettere, di non irrigidirvi su richieste e pretese che non si riescono a realizzare, tenendo soprattutto conto che la vostra occupazione e la nostra ospitalità dovranno necessariamente avere un limite a breve termine”.
Pertanto, aggiunge padre Brovedani, “non rifiutate le proposte che – speriamo presto – le diverse istituzioni coinvolte vi offriranno. Rendetevi disponibili alla trattativa e impegnatevi a lasciare l’immobile nel più breve tempo possibile. Io cercherò di starvi accanto in questo difficile momento. Solo camminando insieme potremo uscire con dignità da questa situazione ormai non più sostenibile”.
Nella lettera, il padre ricorda che la struttura occupata, “luogo di culto religioso”, sia “in procinto di essere venduta a una grande Università della Cina”.
Brovedani poi attacca l'Amministrazione fiorentina e in particolare il Primo cittadino: “Il sindaco Nardella, in particolare, finora ha sempre evitato di incontrarmi e di parlare con me. Egli pretende la richiesta di sgombero perché avete violato la legalità. Lo sgombero diviene così la condizione per considerarvi delle persone degne di essere ascoltate, quando anche i più grandi criminali di questo mondo hanno diritto a una difesa d’ufficio”. Nardella, continua, “non mostra pertanto alcuna intenzione di inviare degli assistenti sociali per provvedere a un vostro censimento e a una valutazione delle vostre richieste”.
Parole dure che Brovedani rivolge anche a Lorenzo Bargellini, il leader del Movimento lotta per la casa: “So che molti di voi sono consapevoli di aver compiuto un atto illegale, penalmente perseguibile. A convincervi e guidarvi nell'occupazione abusiva dell'immobile vuoto, ma non libero, è stato Lorenzo Bargellini. Come state constatando, da tempo vi ha abbandonati senza minimamente preoccuparsi dei vostri bisogni più elementari, pronto a strumentalizzarvi per altre eventuali occupazioni abusive, perseguendo una politica irresponsabile, di cui sarete sempre voi a subire le umilianti conseguenze, senza alcuna ragionevole soluzione alla vostra sofferta e ormai cronica condizione”.
Brovedani, quindi, nella missiva ricorda come si sia “sempre opposto alla richiesta di sgombero, a prescindere dalle motivazioni e ragioni che vi hanno indotto ad occupare abusivamente e illegalmente l'immobile collocato accanto a una chiesa cattolica e a un albergo. Mi sono sforzato di comprendere la vostra sofferta condizione umana, risultato di tante violenze subite, e di aiutarvi nei limiti delle mie possibilità”. Il tutto “grazie anche all'aiuto e alla solidarietà della parrocchia della Madonna della Tosse, della parrocchia di S. Francesco e di persone attente alla vostra condizione è stato possibile organizzare e provvedere al rifornimento di generi alimentari essenziali”. Con loro “spesso ci rechiamo nei vari uffici della questura e del Comune di Firenze per sollecitare e accelerare il procedimento di rilascio dei titoli di viaggio e altri documenti”.
Poi la replica dell'Assessore del Comune di Firenze Sara Funaro: "Mi lasciano sopresa e amareggiata – afferma Funaro – le dichiarazioni di padre Brovedani sulla mancanza di volontà da parte del sindaco Nardella di incontrarlo. Io stessa e i miei piú stretti collaboratori – precisa – siamo in contatto costante con lui dall'inizio della vicenda e sa bene come gli ho detto anche una settimana fa che il sindaco è più che disponibile e che comunque è normale che deleghi l'assessore competente per materia ad occuparsi della vicenda". "Come amministrazione comunale stiamo collaborando e cercando una soluzione, ma dal momento che la proprietà non richiede lo sgombero - continua - i tempi per liberare l'immobile non si possono determinare e padre Brovedani lo sa bene visto che ne abbiamo parlato piú volte sia a voce che di persona". "É noto che le assistenti sociali non vanno all'interno delle occupazioni - conclude Funaro -, ma stiamo comunque collaborando e trovando soluzioni con le altre Istituzioni competenti. Una cosa, però, deve essere chiara: noi non deroghiamo al principio della legalità. E questo lo abbiamo spiegato piú volte. Se la proprietà ha questa percezione della nostra disponibilità ripenseremo alla nostra collaborazione".
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