Incassato l'accordo per la valorizzazione dei beni culturali di Firenze firmato ieri a Palazzo Chigi, il sindaco di Firenze si toglie qualche sassolino dalla scarpa e torna ad elogiare il presidente del Consiglio insistendo fra le righe sulla condizione agonizzante del Pd. "A quelli che mi prendevano in giro - ha sottolineato Renzi in un'intervista a Radio Toscana - e dicevano che io andavo ad Arcore a fare il 'bunga bunga', rispondo che, fermo restando che spero che il Pd possa vincere le elezioni e riuscire a uscire da questa difficile fase, quando uno fa il sindaco deve occuparsi della sua città e deve richiamare il Governo al rispetto degli impegni presi".
"Dico allora un grazie serio - ha continuato -, istituzionale, a Berlusconi e ai suoi collaboratori, innanzitutto a Gianni Letta, perché hanno dimostrato di fare una cosa istituzionalmente corretta: non fanno, ad esempio, le cose solo con Alemanno a Roma, ma con tutte le amministrazioni, qualunque sia il colore. Noi non ci accontentiamo perché dobbiamo fare ancora molte cose, ma questo accordo è un primo passo importante". Per Renzi "bisogna sperare che in questo Paese, qualunque sia il Governo e in qualunque modo si chiami il sindaco, si esca da una fase di scontri continui e si dica: io cerco di mandarti a casa, ma una volta che hai vinto le elezioni tu diventi anche il mio presidente e finché non ti batto alle elezioni ho il dovere di collaborare".
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