Una vera e propria esplosione per la cassa integrazione in Toscana. Lo denuncia la Uil Toscana secondo cui, nel mese di novembre 2013, rispetto a ottobre, il ricorso alla cig e' aumentato del 115%. Le ore autorizzate sono passate da quasi 4,2 milioni a oltre 9 milioni. I numeri - contenuti nell'11° rapporto della Uil sulla cassa integrazione per macro aree, regioni e province - parlano chiaro. "La Toscana risulta essere al terzo posto nella classifica nazionale, ma di fatto -dice la Uil Toscana- si puo' parlare di un triste primato per la nostra regione visto che i distretti industriali di Basilicata e Provincia autonoma di Trento (rispettivamente al primo e secondo posto) non sono numericamente significativi al confronto con quello della Toscana". E non e' un caso, insomma, se e' Grosseto la provincia peggiore d'Italia per ricorso alla cig, con una crescita a novembre su ottobre del 774,8%. Non va meglio nel resto delle province toscane. Da ottobre a novembre la cig fa segnare un +579% a Livorno, a Lucca +210,6%, Siena +84,3, +63,9% a Firenze, a Pisa un +59,7%, Prato +41,9% a Pistoia un 26,7%. In controtendenza soltanto Massa Carrara (-41,8%) e Arezzo (-8,8%). "Esprimiamo la piu' viva preoccupazione -dichiara il segretario generale della Uil Toscana, Vito Marchiani- per questi numeri che sono a dir poco sconcertanti e avvilenti. Temiamo che il volume immenso di tutto questa cassa integrazione possa trasformarsi, in breve tempo, in disoccupazione. Va evitato con tutte le nostre forze. Per questo, facciamo appello a tutte le istituzioni, a partire dalla Regione Toscana, affinche' siano messe in campo politiche di salvaguardia e sviluppo del lavoro. E' chiaro ormai a tutti che le attuali politiche regionali sul lavoro non sono sufficienti per rispondere all'attuale crisi economica. Serve un deciso e immediato cambio di passo". (Fonte: ADNKRONOS)
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