Tentata violenza sessuale aggravata, lesioni e minacce: con queste accuse ieri mattina, a Novoli, è finito in manette un 41enne cubano. La polizia lo ha arrestato dopo aver soccorso la sua compagna in strada, riuscita a fuggire, con in braccio la figlia di appena sette anni, dall’appartamento dove si sarebbe consumato l’episodio. La vittima, una 30enne sudamericana, visibilmente scossa e con in faccia i segni evidenti dell’aggressione, ha raccontato agli uomini della Squadra Volante di essere stata picchiata e minacciata con un coltello dal compagno ubriaco che, respinto dalla donna, avrebbe comunque tentato di consumare un rapporto sessuale con lei. Nonostante il rifiuto, lo straniero ha continuato a trattenerla, determinato nelle sue azioni, fino a quando si è trovato di fronte la bimba nel frattempo svegliata dai rumori e scesa per vedere la madre dalla sua cameretta al piano superiore. Con il pretesto di riaddormentare la sua bambina, la 30enne è riuscita a liberarsi dalla presa del suo aggressore e a lasciare di corsa l’abitazione dando quindi l’allarme al 113. Quando gli agenti sono intervenuti nella casa hanno trovato l’uomo completamente ubriaco, mentre sul tavolo della cucina era poggiato un grosso coltello utilizzato per le minacce durante la prima fase dell’aggressione. Il cittadino cubano era già conosciuto alle forze dell’ordine per i suoi numerosi precedenti di polizia. La parte lesa è stata trasportata in ospedale dove i medici non hanno escluso l’eventuale perforazione di un timpano a seguito dei colpi ricevuti. Al momento la prognosi è di 10 giorni.
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