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mercoledì, 29 agosto 2012 - 12:30
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corriere fiorentino

L'avvocato si trova l'auto rigata. Denunciato magistrato

Indagine dei carabinieri dagli sviluppi inattesi
Immagine articolo - Il sito d'Italia

In un afoso pomeriggio delle scorse settimane un avvocato fiorentino ha imboccato via Borgognissanti, sede del Comando provinciale dei carabinieri. Lo ha fatto per andare a sporgere una querela contro una persona. Una persona che, dice lui, conosce da svariati anni. La storia della vittima, in due parole, è questa: lui rincasa dall’ufficio, parcheggia la macchina nei pressi della sua abitazione e va a letto. Poi si sveglia per tornare al lavoro e, immancabilmente, nota dei graffi sulla carrozzeria del mezzo. Non capisce chi sia l’autore di quei danneggiamenti e non riesce proprio a farsene una ragione. All’inizio pensa che sia una specie di avvertimento da parte di qualcuno perché quando fai l’avvocato ti capita di incontrare di tutto nella tua vita lavorativa. Ma non riesce ad arrivare a nessuna conclusione anche perché lui è affetto da un handicap: qualcuno si diverte ad accanirsi sul suo mezzo parcheggiato nel posto per invalidi. Proprio per questo motivo, con uno stratagemma, riesce a immortalare il presunto autore di almeno un danneggiamento. E quando lo riconosce, trasecola: a danneggiare la sua auto è infatti una persona che ha conosciuto per lavoro. Non è un collega, ma un magistrato che adesso è in pensione. I carabinieri restano allibiti ma l’uomo tira fuori le prove del presunto danneggiamento. Per la Cassazione, però, quelle prove non sono considerate tali. Dopo aver informato il procuratore capo Giuseppe Quattrocchi, si decide di passare all’azione. Lo stratagemma dei carabinieri è piuttosto semplice, anche se è roba che si vede nei film. Gli investigatori «piazzano» in strada un furgone. Entrano dentro la «balena» — perché è così che nelle caserme viene chiamato familiarmente il mezzo — e fanno quello che si fa in questi casi: aspettano, pazientemente. Non è una sorpresa quando l’uomo — nella zona di Campo di Marte — si avvicina al mezzo parcheggiato e lo graffia con un oggetto. Stavolta però la scena viene ripresa dai carabinieri. E che subito dopo aver girato tutto quello che c’era da girare, escono dal mezzo e fermano per strada il magistrato in pensione. All’uomo, che in passato ha lavorato anche in Corte d’Appello, gli investigatori prendono l’oggetto usato per graffiare il mezzo. E poi lo denunciano a piede libero: è accusato di essere l’autore del danneggiamento. Adesso i carabinieri, coordinati dalla magistratura, stanno cercando di capire quali siano gli eventuali motivi che abbiano portato il magistrato — conosciuto per il rigore del suo lavoro, la delicatezza dei casi di cui si è occupato e la conoscenza del diritto — a danneggiare l’auto e stanno anche cercando di capire se sia stato lui, nel corso del tempo, a colpire il mezzo dell’uomo. Nel settembre del 2011 un sostituto procuratore generale di Genova — all’epoca ancora in servizio — fu denunciato dalla polizia. In via Ippolito d’Aste 8, dove abitava, in pieno centro, un cittadino fu trascinato in una guerra condominiale da un vicino di casa che lo accusava di avergli «incollato» la porta dell’appartamento. Un crescendo di dispetti e scaramucce finito in tribunale. Anche in quel caso il vicino di casa per scoprire chi gli mettesse la colla nella serratura della porta aveva installato due telecamere. Nei frame portati agli investigatori appariva un uomo che si toglieva la giacca, copriva la telecamera e metteva della colla sulla serratura. In quelle immagini c’era proprio il vicino di casa: un magistrato che però ha sempre negato la vicenda.

 

Fonte: Corriere Fiorentino

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