Calcio Serie A, Fiorentina: così non va, urge un cambio di rotta

Acque agitate in casa Fiorentina. I risultati delle gare delle prime giornate del campionato di Serie A hanno messo a nudo tutte le debolezze di una squadra che sembrerebbe aver perso già la bussola, nonostante siamo ancora agli inizi della contesa tricolore. Tante le cose che non vanno e per le quali servirebbe una registrata, da quanto è stato fatto in estate con le trattative di calciomercato sino alla guida tecnica, ad oggi una delle questioni più spinose e difficili da affrontare.

Quella viola è, infatti, una delle panchine più scottanti di questo campionato. Beppe Iachini, a cui soltanto poche settimane fa il patron della Fiorentina Rocco Commisso aveva rinnovato la fiducia, sembrerebbe avere le ore contate dopo la nuova sconfitta raccolta sul campo della Roma ed una classifica che adesso inizia a farsi complicata per la truppa viola. I nodi da sciogliere sono tanti: cambiare allenatore prima o dopo la prossima sosta per le gare delle nazionali e, soprattutto, optare per un traghettatore o ripartire con un big provando a centrare comunque uno degli obiettivi stagionali? Nei prossimi giorni, Joe Barone e Daniele Pradè lavoreranno in questa direzione. Prima si farà chiarezza dal punto di vista tecnico e prima i viola potranno ricominciare a fare sul serio, nel tentativo di centrare il ritorno in Europa, obiettivo alla portata del club toscano, così come si evince anche dalla analisi dei migliori operatori di scommesse online come Betway.

Liberi sulla piazza ci sarebbero tanti allenatori di qualità e di sicura esperienza. A partire dai due fiorentini Luciano Spalletti e Maurizio Sarri che però dovrebbero rinunciare ai rispettivi stipendi con Inter e Juventus (i due sono ancora vincolati contrattualmente con le loro due ex società), cosa che con tutta evidenza non accadrà. Un altro toscano, Walter Mazzarri, sarebbe pronto a subentrare in corsa sulla panchina viola, anche se sul nome dell’ex tecnico di Inter, Napoli e Torino vi sarebbero delle remore, visti i rendimenti (poco esaltanti) delle sue ultime stagioni. Ecco che nelle ultime ore ha preso quota il nome di Paulo Sousa, il tecnico portoghese che ha già allenato dalle parti del Duomo di Firenze nelle stagioni 2015/2016 e 2016/2017, riscontrando i migliori risultati degli ultimi anni (con un quinto e un ottavo posto).

Suggestiva la pista che porterebbe a Cesare Prandelli. Per l’ex commissario tecnico della Nazionale azzurra, quella di Firenze sarebbe una scelta di cuore. In viola, Prandelli ha allenato per un quinquennio (dal 2005 al 2010), centrando due volte il quarto posto e la qualificazione in Champions League. Secondo i quotidiani sportivi principali, tra cui anche la Gazzetta dello Sport, l’allenatore bresciano sarebbe addirittura la prima scelta della dirigenza viola, dovesse Iachini ancora fallire e perdere la fiducia di Commisso.

Secondo i bene informati, comunque vada con la ripresa delle ostilità in campionato nel weekend del 22 e 23 novembre dopo la seconda sosta per gli impegni delle varie nazionali, Beppe Iachini non sarà più sulla panchina della Fiorentina: toccherà a Vincenzo Montella (esonerato l’anno scorso, ancora sul libro paga di Commisso) portare la squadra viola al termine del campionato, provando a questo punto a mettere una toppa su tutte quelle “distrazioni” che sinora hanno generato sinora soltanto sconfitte e poco entusiasmo. Insomma, più facile a dirsi.

Il nodo da sciogliere, tuttavia, non riguarda esclusivamente la guida tecnica. A preoccupare i dirigenti viola è anche il rendimento dei singoli giocatori. Sicuramente il modulo adottato da Iachini non sta pienamente esaltando le doti e le caratteristiche dei suoi giocatori. Va comunque sottolineato che lo stato di confusione generale che regna sovrano in quel di Firenze, ha finito per indebolire anche sul lato tecnico alcuni dei cavalli di razza della squadra come Franck Ribery, oggi uno dei calciatori in Serie A con il numero più alto di palle perse.

Al netto della prestazione offerta a San Siro ad inizio stagione (con i due pregevoli assist forniti a Gaetano Castrovilli e Federico Chiesa), il campione francese (al netto dei soliti guai alla caviglia) sembra aver perso la bussola in mezzo al campo. La Fiorentina deve ritrovare al più presto il miglior Ribery ma, soprattutto, la giusta concentrazione per poter presto uscire dalle sabbie mobili di una situazione in classifica che comincia a diventare sempre più preoccupante.