"La domanda che mi sono posto, anzi la domanda che nei diversi e tanti confronti avvenuti nel gruppo e nella maggioranza, ci siamo posti è: cosa significa approvare il bilancio di previsione di una città come Firenze in un momento così complesso e difficile quale è quello in cui si trova il nostro Paese?". A porsi la domanda è il capogruppo del Pd Francesco Bonifazi che poi marzullianamente si da anche la rispsta "Credo che il nostro sia il bilancio del coraggio: Il coraggio di chi si è battuto ed esposto, mettendoci la faccia, per la propria città, riuscendo a dare il via ad una discussione fra Governo e Anci che ha reso possibile istituire il cosiddetto contributo di soggiorno; il coraggio di fare scelte che esprimono in modo chiaro ed univoco la nostra identità: noi non tagliamo le scuole, noi non tagliamo i servizi alla persona, noi non tagliamo i servizi sociali". Infine "Il coraggio di dire no! Noi la Pergola non la facciamo chiudere perché siamo convinti, a differenza della destra, che puntare sulla cultura significhi puntare sul futuro del nostro Paese. Il coraggio di un’amministrazione e della sua maggioranza di approvare l’atto più importante della legislatura, il Piano strutturale, in appena 2 anni dal proprio insediamento".
Non suona esattamente come un encomio invece l'intervento dell'onorevole Tea Albini che anzi solleva alcune non trascurabili criticità in particolare su una poltica territoriale concertata. Quando il sindaco Renzi ha iniziato la sua relazione stamattina in Consiglio Comunale, ha esordito parlando dell'importanza per Firenze di una "politica del fare". "Speriamo di non fare la fine del Governo del fare" replica con ironia tagliente la Albini, che prosegue "Bisogna puntare su una politica socio-demografica della città . E' inutile non aumentare le spese, non aumentare l'Irpef se poi non si agevolano l'RSA". In linea con quanto poco prima sostenuto dall'onorevole Spini la Albini prosegue "Il fatto che non si sia per nulla parlato dell'area metropolitana o della cosiddetta area vasta vuol dire che non ci si è proprio pensato". Infine sulla tassa di scopo, considerata ormai il salvagente per le casse comunali, e illustrata da Renzi prima, poi più nel dettaglio dal vicesindaco nonchè assessore al Bilancio Dario Nardella "Alla fine non ho capito se l'abbiamo voluta o se ce l'hanno data! Ritengo - conclude la Albini - che nelle condizioni attuali vada impostata una politica di rivendicazione che nasca da una concertazione, solo così si potranno avere le risorse strutturali effettive".
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