La Regione Toscana, in data 26 gennaio 2017, ha decretato, a beneficio di Qthermo, la società Quadrifoglio-Hera che dovrebbe realizzare e gestire impianto, la proroga dell’inizio lavori per l'inceneritore di Firenze.
La nuova scadenza e' il 30 novembre 2017. Un atto dovuto quello della Regione Toscana? O una forzatura? Ricordiamo infatti che è in corso un procedimento giudiziario, la proroga sarà utilizzabile da QtHermo solo se il Consiglio di Stato, in appello, ribalterà la sentenza del TAR Toscana, che ha annullato l'autorizzazione a costruire.
ATO Toscana Centro, l’ente per affidamento gestione rifiuti delle province di Firenze-Prato-Pistoia, seguita da Qthermo, aveva presentato al Consiglio di Stato, a novembre 2016, sia l’appello alla sentenza del TAR Toscana, sia una istanza di sospensione della sentenza.
In sostanza ATO T. Centro, presieduta da Alessia Bettini, assessore all’ambiente del Comune di Firenze, poneva alla base della richiesta di sospensione il fatto che l’annullamento dell’autorizzazione metteva a rischio gli incentivi alle fonti rinnovabili, di cui possono beneficiare anche gli impianti di produzione di energia elettrica da rifiuti indifferenziati e di cui Qthermo aveva fatto domanda su apposito bando.
Secondo Ato Toscana Centro, Qthermo rischiava di perdere 50 Milioni in 20 anni, con conseguente aumento dei costi di smaltimento nell’area Firenze-Prato-Pistoia e quindi con un rilevante aumento della TARI a carico dei cittadini.
A pochi giorni dall’udienza, colpo di scena, QtHermo e Ato Toscana Centro rinunciano all’istanza di sospensiva. ATO così motiva la rinuncia: “… potrebbe generare necessità di operazioni di avvio dei lavori che poi potrebbero risultare inutili ad un eventuale diverso risultato della decisione conclusiva del giudice; al fine di evitare potenziali spese incerte a fronte di tempi sostanzialmente brevi (pochi mesi) per giungere a dirimere il merito della questione, si ritiene che sia maggiormente conveniente, anche ai fini della convenzione vigente tra ATO e QtHermo attendere il giudizio di merito prima di avviare effettivamente i lavori di realizzazione dell’impianto.”
Nella convenzione citata, stipulata ad ottobre 2016 con i soli voti contrari di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Vaglia, Ato Toscana Centro si impegnava a provvedere al riequilibrio economico-finanziario della società Qthermo in caso di perdite dovute, tra i vari motivi, anche al mancato approvvigionamento di rifiuti all’impianto.
Tradotto: qualora i cittadini di Firenze-Prato-Pistoia siano molto bravi nel fare la raccolta differenziata (sottraendo materiale all’incenerimento) e la società Qthermo non sia capace di sopperire importando rifiuti da fuori area per saturare il carico termico, la perdita che ne consegue la dovranno pagare i cittadini stessi. Quindi per Qthermo e per le banche che dovrebbero investire nell’impianto il rischio finanziario sarebbe pari a ZERO; la garanzia la offrono, inconsapevolmente, i cittadini dei 70 Comuni di ATO Toscana Centro.
Cosa abbastanza scandalosa di per sé, ma ancor più se si pensa che Qthermo è una società in cui sono presenti solo i 12 Comuni dentro Quadrifoglio; gli altri 57 sindaci (escluso Vaglia) come hanno fatto a dare OK a nome dei loro cittadini per coprire le eventuali perdite economiche di una società che non appartiene loro?
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