Mercoledì 3 agosto, la data fatidica, quella dell'accordo tra Ferrovie e Comune per l'Alta velocità che attraverserà Firenze, salvo impegni del Ministro Matteoli: in quel caso si rimanderà tutto al giorno successivo. Il Comune sembra ormai pronto a firmare l'accordo per la realizzazione del nodo fiorentino dell'Alta velocità (tunnel e stazione Foster), sebbene la Conditio sine qua non sembrerebbe essere"solo se ci saranno le necessarie e positive ricadute per la città" o almeno così ci tiene a specificare Renzi che aggiunge "noi abbiamo sempre detto che il progetto per il nodo fiorentino non è il migliore del mondo per funzionalità. Abbiamo portato avanti un confronto per due anni, anche molto duro, per poter fare dei cambiamenti, ma non siamo riusciti a cambiare l'ubicazione della stazione. Però - ha aggiunto - a un certo punto si decide: se Ferrovie, Trenitalia, Rfi, Regione e Provincia accetteranno un accordo che porti le necessarie ricadute per la città, noi siamo pronti a discutere, a verificare ed eventualmente a firmare".
Ma intanto le reazioni di chi questo progetto, così congeniato, lo ha osteggiato da sempre, si fanno ancora più scalpitanti proprio in vista del Protocollo d'Intesa. Ovviamente parliamo di Mario Razzanelli, leader del Carroccio in Palazzo Vecchio che non ha mai smesso di consultare tecnici ed ingegneri per poi ogni volta confermare l'inutilità e la pericolosità di tale intervento sotto le viscere della città. E allora una volta di più si dia il via alle manifestazioni di protesta: un incontro col ministro Galan la settimana prossima, e un sit-in davanti alla sede di Ferrovie contro la firma dell’accordo per la costruzione della Foster e del sottoattraversamento di Firenze per l’alta velocità. "Andremo fino in fondo – dichiara Razzanelli – per impedire che, in un momento di grave crisi economica in cui il governo chiede 47 miliardi di euro per risanare i bilanci, si spendano svariati miliardi per un’opera che non serve a nessuno, se non a chi la costruisce e chi la dovrà gestire. È immorale, oltre che profondamente sbagliato, dal momento che bastano 300 milioni di euro per realizzare i due binari di superficie e garantire il passaggio dell’alta velocità in modo ottimale anche da Firenze". Alla Lega si unisce anche la voce del Pdl rappresentata dal capogruppo Giovanni Galli, anch'egli fieramente avverso alla Foster. “Ci sarò anch’io a manifestare il mio dissenso civile per un’opera che ho sempre sostenuto essere sbagliata, oltre a presentare notevoli rischi ambientali per la nostra città – ha notato Giovanni Galli –. Sento il dovere di protestare fino all’ultimo secondo contro la firma di questo accordo". Altro punto cruciale, ribadito a intervalli regolari da Razzanelli, è l'autorizzazione paesaggistica, quella che sarebbe indispensabile per dare il via ai lavori e che invece manca. "Al ministro per i Beni Culturali Galan presenterò tutta la documentazione in mio possesso, che dimostra con chiarezza come manchi totalmente l’autorizzazione paesaggistica per la realizzazione della stazione Foster, documentazione già consegnata ai Carabinieri e alla Polizia Municipale. Autorizzazione il cui iter riguardò la Zevi, che aveva caratteristiche progettuali e dimensionali diverse dalla Foster – ha aggiunto il capogruppo leghista –. Ma l’intera vicenda alta velocità a Firenze è un enorme pasticcio, dove l’unica cosa chiara è rappresentata dagli enormi interessi economici in ballo. Basti pensare che si pensa di iniziare a scavare senza conoscere dove saranno smaltite gran parte delle terre di scavo". E proprio da quest'ultima obiezione che riparte all'attacco dal canto suo Tommaso Grassi, consigliere del Gruppo Misto che insieme alla De Zordo rilancia e parla di "nodo irrisolto dei 3 milioni di metri cubi delle terre di scavo che non possono essere conferite come previsto a Santa Barbara". "Il Genio civile - continuano i consiglieri - ha rilevato il 19 luglio scorso gravi criticità nella relazione geologica e geofisica allegata al progetto: le indagini geologiche utilizzate non sembrano possedere i requisiti richiesti dalla normativa vigente".
E' per questi motivi che entrambe le forse politiche di Palazzo Vecchio decidono di sostenere l'azione del Comitato NoTunnelTav e di Italia Nostra che oggi hanno depositato la richiesta di sospensione dei lavori del nodo fiorentino AV per "nuove pesanti irregolarità rilevate nel progetto".
Poi sulla cifra 'lievitata' di recente che Ferrovie sarebbe disposta a sborsare al Comune, 98 milioni di euro circa, e che da è molti indicata come unica vera ragione della 'capitolazione' del sindaco Razzanelli non ha dubbi. “A Renzi riconosciamo di essersi battuto tenacemente contro la Foster, ma evidentemente anche lui ha dovuto rassegnare le armi. Noi ci chiediamo: perché mai Ferrovie dovrebbe dare 100 milioni alla città, se ciò che si appresta a costruire è del tutto legittimo? Se l’azienda ha questa disponibilità economica, la utilizzi per pagare le penali alle ditte costruttrici, e Firenze sarà salvata da un’opera pericolosa, costosa e inutile".
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