“Peccato si sia dimessa solo l’assessore Mantovani, per Firenze e per i fiorentini sarebbe stato meglio se a dimettersi fosse stato il sindaco Nardella, seguito a ruota da tutti quei dilettanti allo sbaraglio che compongono la sua corte”.
Queste le durissime parole pronunciate oggi dall’opposizione, nelle persone di Francesco Torselli (Fratelli d’Italia), Cristina Scaletti (La Firenze Viva), Tommaso Grassi (Firenze riparte a Sinistra), Miriam Amato (Alternativa Libera) e Jacopo Cellai (Forza Italia), Arianna Xekalos (Movimento 5 Stelle).
“Un sindaco degno di questo nome – spiegano gli esponenti dell’opposizione – non annuncia rimpasti di giunta sui giornali, ma di fronte all’assemblea che rappresenta la città che lo ha eletto. Evidentemente, nella foga di trovare una soluzione che accontentasse tutte le rumorose anime del suo partito, Nardella deve essersi dimenticato di essere il sindaco di Firenze con il dovere di portare rispetto al Consiglio comunale ed alle istituzioni. L’ennesimo atteggiamento a metà tra l’arroganza che fu di Renzi e l’inadeguatezza di chi ricopre un ruolo per il quale è palesemente inadatto”.
“Stendiamo un velo pietoso sulle deleghe – concludono Torselli, Scaletti, Grassi, Amato, Cellai e Xekalos - rimescolate come nel più classico gioco delle tre carte e stendiamo anche un velo pietoso sul fatto che Firenze avrà la prima assessora residente all’estero. Non lo stenderemo invece su quanto ci costerà questa ennesima trovata pubblicitaria di Nardella e soci: quanto rimborseremo alla signora Concia ogni volta che dovrà recarsi a Firenze dalla sua residenza di Francoforte?”.
“Ci appelliamo ufficialmente – concludono i consiglieri comunali di opposizione – alla presidente del consiglio comunale Caterina Biti, affinché difenda il ruolo dell’Istituzione che presiede, dissociandosi pubblicamente da chi delegittima il ruolo del consiglio, preoccupandosi di comunicare una tale notizia alla stampa prima che al Consiglio comunale stesso. Una mancanza di rispetto gravissima verso Firenze e verso i fiorentini. Ma #staisereno Nardella, il 2019 non è poi così lontano…”.
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