C'erano proprio tutti ieri sera all'Hotel Mediterraneo, tutto il gruppo consiliare del Pdl in Comune guidato da Giovanni Galli. A dirigere l'Onorevole Gabriele Toccafondi; avrebbe dovuto esserci anche il Senatore Achille Totaro, ma poi importanti impegni lo hanno trattenuto. Il tema della serata: 'le bugie di Renzi'. I toni sono piuttosto goliardici e complici, come sempre in queste occasioni di partito, dove il pubblico partecipa divertito compiacendosi della propria scelta politica, quella 'giusta'. Non che i contenuti manchino; si parla di buche nelle strade, di viabilità, di tramvia, di alta velocità, di multe, autovelox e di Hirst. Ad una ad una vengono snocciolate le falle dell'Amministrazione Renzi, ciliegina sulla torta la nevicata, ovviamente. Un sindaco che non avrebbe mantenuto le promesse elettorali: "aveva garantito che Firenze non sarebbe stata più un multificio e invece le multe sono addiritture aumentate", dice Marco Stella numeri alla mano. "Quei 30 vigilini che ha fatto finta di togliere sono diventati dopo 9 mesi 30 vigili" incalza Roselli; e sulla tramvia "ci prende in giro - insiste Jacopo Cellai - quando dice che ci vorranno solo 1000 giorni" e anche sui costi regna ancora troppa incertezza. "E vogliamo parlare degli sprechi di questa Amministrazione?" esordisce Francesco Torselli elencando il numero delle consulenze esterne e relative spese, a fronte di un alto (oltre 5mila) numero di dipendenti comunali. Ma se le problematiche sono reali e i dubbi leggittimi, il ritornello che ricorre più spesso, il peccato che proprio a nessuno va giù è che "Renzi è un maestro nella comunicazione! In questo è inarrivabile", lo ripetono tutti a intervalli regolari: "Parla alla pancia dei fiorentini e degli italiani", "Non si occupa abbastanza di Firenze, preoccupato com'è di presenziare nei salotti televisivi", e poi ancora "imbattibile negli slogan, in questo (ancora) è lui il maestro", "un chiacchierone, un affabulatore che parla solo di futuro", alla berlina "il sogno di Matteo Renzi", "il Rottamatore ci ha illusi, tutti!". Alla fine sento quasi un senso di smarrimento, se non fosse per il simbolo del Pdl che campeggia in tutta la sala e sul mega schermo, potrei credere di essere in una convention del Pd con Bersani o la Bindi che parlano male del "mediatico" Berlusconi. Su questo almeno, e forse solo su questo il Pd sembra avere un'idea precisa: i grandi comunicatori gli stanno proprio sullo stomaco da Berlusconi a Renzi. E intanto proprio lui Renzi, qui al Mediterraneo continuano a chiamarlo "maestro", facendo così un gran torto al proprio leader.
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