All'interno del centrosinistra si continua a discutere di come regolamentare le elezioni primarie che designeranno il candidato premier. In passato sono sempre state aperte, bastava presentarsi al seggio con un euro e un documento per esprimere la propria preferenza, adesso si parla di elenchi di elettori da redigere prima della votazione.
Lo sfidante di Bersani non ci sta, Renzi vede in questa eventuale decisione una norma contra personam e si chiede: "Perché le regole che andavano bene alle primarie di Prodi, Veltroni, Bersani e tanti sindaci (aperte ndr) ora non vanno più bene?".
Il sindaco di Firenze articola il suo ragionamento: "le primarie servono per allargare il campo di gioco. Il giorno dopo - continua il Rottamatore - il Pd sarà più ricco. Perché non tenerle aperte? Cambiare le regole in corso - dichiara dallo studio di Otto e Mezzo su La7 - mi sa di strano".
"Sarebbe buona cosa - aggiunge l'inquilino di Palazzo Vecchio - se il centrodestra facesse le sue primarie. Magari anche lo stesso giorno di quelle del centrosinistra e se un elettore di centrodestra finalmente decide di votare per un candidato del centrosinistra non è scandaloso. Io la vedo così: per me chi va a votare alle primarie assume l'obbligo morale di votare il proprio candidato e il centrosinistra".
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