A Firenze ieri erano fermi per l’intera giornata i lavoratori di multiservizi, pubblici esercizi e agenzie di viaggio. E oggi è sciopero di un’intera giornata per i lavoratori delle mense, degli appalti di pulizia, del personale aeroporti, caserme e carceri.
E’ l’agitazione indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e UilTrasporti per chiedere il rinnovo del Contratto nazionale (multiservizi e turismo, comparto pubblici esercizi, agenzie viaggi e ristorazione collettiva) che è scaduto da 49 mesi: stamani a Firenze è in programma un presidio unitario di sindacalisti e lavoratori (che racconteranno le loro storie di lavoro povero) dalle 11 alle 13 davanti alla Prefettura in via Cavour 1. Il tutto, all’interno di una mobilitazione che vede in Toscana oltre 30 tra presìdi e iniziative in ogni capoluogo, a livello unitario, da ieri a mercoledì 7 giugno.
In provincia di Firenze lo sciopero riguarda oltre 10mila lavoratori, la maggior parte donne e a part time (stipendi da 500-600 euro mensili). Persone che quotidianamente cucinano nelle scuole o negli ospedali, camerieri, professionisti della ristorazione, agenti di viaggio, addetti alle pulizie o al portierato di edifici pubblici e privati, aziende, fabbriche. Lavoratrici e lavoratori stretti nella morsa di appalti aggiudicati con ribassi che inevitabilmente si scaricano sulla riduzione delle ore di lavoro e quindi sul reddito, sull’intensificazione dei carichi di lavoro, sulla flessibilità estrema dei turni. Nonostante si tratti di settori strategici, è un lavoro “povero”, di fatica, che rischia di diventare ancora più povero e precario: sono a rischio le clausole sociali (a tutela dell’occupazione) nei cambi d’appalto e nel campo del multiservizi è sotto attacco il diritto alla malattia.
Comunicato stampa Cgil Cisl Uil Toscana e Firenze
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