Nuovo processo d'assise d'appello per rideterminare la pena, perche' e' da escludere l'aggravante dell'aver agito con crudelta'. E' quanto ha stabilito la Cassazione chiamata a esprimersi sugli ergastoli inflitti a Giovanni Amore e Antonio Ursino, entrambi catanesi, accusati dell'omicidio di Stefano Ciolli, 43 anni, titolare di ditte di trasporti, ucciso la notte del 15 giugno 2008 a Montecapri di San Casciano (Firenze). Per l'accusa i due imputati condussero Ciolli in una zona isolata e, dopo averlo stordito e soffocato con benzina, lo bruciarono. Il cadavere carbonizzato fu trovato la mattina dopo. Secondo quanto emerso dalle indagini, l'omicidio maturo' nell'ambito dei rapporti di lavoro che l'imprenditore fiorentino aveva con i catanesi.
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