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Firenze celebra il centenario dello scrittore e critico d'arte Piero Santi, nato a Volterra nel 1912, e vissuto per lo piu' nel capoluogo fino al 1990, anno della scomparsa. Martedi' prossimo, alle ore 17, presso la Sala Ferri del Gabinetto Vieusseux in Palazzo Strozzi, si svolgera' un convegno in ricordo di Santi, che a partire dagli anni Trenta, ha partecipato attivamente alla vita culturale fiorentina collaborando con articoli di cinema arte letteratura a giornali come ''La Nazione'' e ''Il Nuovo Corriere'' di Romano Bilenchi. Partecipano all'incontro Giovanni Dall'Orto, Francesco Gnerre, Giuseppe Grattacaso, Andrea Papi. In Sala Ferri sara' esposta una piccola mostra di edizioni delle opere di Piero Santi, e un ritratto dello scrittore di Adriana Pincherle. L'incontro al Gabinetto Vieusseux (che presso l'Archivio Contemporaneo conserva un fondo archivistico intitolato a Piero Santi) intende riproporre l'attenzione su un autore ''ingiustamente dimenticato, che ha significativamente contribuito alle vicende artistiche e letterarie dei decenni centrali del Novecento'', spiega un comunicato. Lo scrittore Piero Santi fu amico di Ottone Rosai, di Mario Luzi, di Alessandro Parronchi e di tutto il gruppo dei cosiddetti poeti ermetici, ed ebbe la stima dei migliori letterati dell'epoca. Lavoro' con impegno anche nell'ambito dell'arte contemporanea, fondando e dirigendo la Galleria d'Arte ''L'Indiano'' e la Mostra Mercato d'Arte Contemporanea Palazzo Strozzi. Scrisse romanzi, racconti e poesie: fra i titoli principali, Amici per le vie (1939) Avventure nel parco (1942) Ombre rosse (1954) Il sapore della menta (1963) Liberta' condizionata (1966). Gia' nei suoi primi testi narrativi, Santi ha piu' volte affrontato, con una franchezza non comune nella letteratura italiana, la tematica dell'omosessualita'.
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