Il difensore della Fiorentina, Gonzalo Rodriguez, ieri è intervenuto ai microfoni di Piazza Duomo su Radio Toscana. Queste le sue dichiarazioni:
“Oggi è il mio compleanno (ha compiuto 29 anni, ndr) , i miei compagni mi hanno festeggiato con una torta e ne sono molto felice. Ho espresso un desiderio spegnendo le candeline, non lo dico, ma certamente riguarda la Fiorentina.
Quando arrivo in una squadra punto a fare il meglio possibile: è sempre difficile arrivare in un calcio nuovo, ma già da anni gioco in Europa e fra Spagna e Italia il calcio è molto simile, per cui non ho sentito un forte cambiamento.
I miei 5 gol in maglia Viola? Sono stato fortunato, e poi non avevo mai lavorato con un esperto dei calci piazzati: tanto io, quanto Savic o Aquilani apprezziamo molto il lavoro di Vio.
Ho sempre sentito molto parlare della Fiorentina in Argentina, per tutti i giocatori che ci hanno militato, e per noi è sempre stata una 'grande', con giocatori importanti come Batistuta o Passarella. Quando la Fiorentina ha contattato il mio procuratore non ho praticamente neanche dovuto pensarci, perché per me è una grande del calcio italiano, una bellissima città per me e per la mia famiglia.
Abito in collina a Fiesole, mi piace tantissimo il panorama, pubblico spesso le foto che faccio a Firenze.
A Firenze a vita? Ho quasi tutta la famiglia e gli amici in Argentina, e credo che tornerò lì a fine carriera, ma non ho fatto ancora programmi, al momento penso a giocare e a fare bene alla Fiorentina: ho tre anni di contratto e ne sono felice, ma ho a cuore anche il San Lorenzo e forse ci tornerò.
I tifosi della Fiorentina sono molto caldi: con il Milan sono stati incredibili, cantando 90 minuti per sostenerci: sono molto simili al tifo del San Lorenzo.
La musica? La batteria per me è un modo per scaricarmi, sfogarmi; anche la chitarra mi dà tranquillità, mi porta in un altro mondo e mi tranquillizza: la musica è davvero importante. Preferisco la musica anni ‘70-’80, i Led Zeppelin, i Pink Floyd.
La difesa è un po’ in calo? Le altre squadre ormai ci conoscono, e sanno che giochiamo un po’ al limite: siamo solo in tre dietro e non è facile mantenere sempre lo stesso stato di forma.
L’attaccante più forte che ho marcato finora? Direi che Denis è un avversario tosto, è un giocatore forte fisicamente. Anche Milito, che con noi ha fatto un ottima partita, è davvero difficile da affrontare.
La nazionale Argentina? Giocare in nazionale è la cosa più importante per un giocatore, a maggior ragione da noi dove è particolarmente sentita. Il mio sogno è tornarci, anche se è difficile e bisogna essere costanti nel giocare bene.
Montella? Con lui ho imparato molto, mi ha dato subito fiducia, mi ha fatto sentire bene: lui è sempre tranquillo ed equilibrato e questo è importante per noi giocatori, abbiamo chiaro chi sia come persona.
Galliani in tribuna domenica? E’ una partita di calcio e andrebbe dato il buon esempio.
Borja Valero? Lo conosco già da due anni, e so che è un giocatore incredibile, che meriterebbe la sua nazionale. Quest’anno grazie a lui abbiamo fatto ottime partite, ma secondo me non ha fatto vedere ancora tutto, può fare ancora molto e portare in alto la Fiorentina.
L’Atalanta? Per noi è una finale, sono tre punti pesantissimi per restare vicino al Milan e sognare di entrare in coppa. Vogliamo giocare come nel secondo tempo con il Milan o come abbiamo giocato con l’Inter. Siamo forti, e vogliamo continuare ad inseguire i rossoneri.
Pepito Rossi? E’ bravissimo, non solo come giocatore ma anche come persona. Lo conosco da cinque anni e credo che, se tornerà in forma come prima, sarà un giocatore fondamentale per la Fiorentina, che resterà qui tanto tempo.
Gli arbitraggi? In Spagna squadre come Real e Barcellona sono troppo favorite dagli arbitri rispetto alle altre, ed è bruttissimo per il calcio. Spero che qui in Italia non sia lo stesso”.
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