C'e' anche un bar a Firenze, in piazza dei Pitti, dominata dal celebre e omonimo Palazzo, oltre ad un complesso alberghiero e varie altre attivita' commerciali a Napoli, e ad una serie di appartamenti tra i beni per 15 milioni di euro sequestrati dalla Polizia di Napoli. Il provvedimento e' stato adottato nei confronti di Carmine D'Ario, considerato componente di un'organizzazione di narcotrafficanti, e della suocera, Concetta Vitucci, accusata di aver reimpiegato capitali da usura in attivita' economiche.
Il caffe' Bonetti sequestrato in piazza dei Pitti a Firenze e' di proprieta' di una societa' con sede legale al corso Novara, di Napoli. Gli uomini del settore misure di prevenzione della sezione antimafia della divisione della Questura di Napoli ha dato esecuzione, in collaborazione in fase operativa con personale del commissariato Vasto-Arenaccia, a diversi decreti di sequestro beni emessi dalla sezione misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli. D'Ario il 3 gennaio 2002 e' stato veniva condannato dalla Corte di Appello di Napoli a 6 anni e 8 mesi di reclusione per la partecipazione ad una complessa organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di stupefacenti, per condotte risalenti al 1989. Dopo essere stato scarcerato, D'Ario e' stato nuovamente condannato il 21 aprile 2006 dall'ufficio gip presso il Tribunale di Milano a 8 di reclusione per la partecipazione ad un sodalizio criminale dedito al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. La complessa attivita' investigativa svolta dai carabinieri della compagnia di Monza ha consentito di accertare, secondo le forze dell'ordine, che l'uomo era inserito in un gruppo di narcotrafficanti (facente capo a Timpano Vincenzo, legato alla malavita organizzata calabrese) che importava ingenti quantitativi di cocaina dal sud America e dalla Spagna, con lo specifico compito di procacciare la droga da distribuire in Italia. Arrestato nell'aprile 2006 D'Ario e' stato scarcerato poco piu' di un anno dopo per decorrenza dei termini di custodia cautelare. D'Ario il 26 giugno 2007 e' stato vittima di un attentato di chiara matrice camorristica, ferito da numerosi colpi d'arma da fuoco al torace ed al braccio; questa vicenda e' stata inquadrata nell'ambito dell'attivita' criminale posta in essere dal clan Contini per assicurarsi in via esclusiva il controllo sul traffico di stupefacenti nel proprio territorio. L'uomo e' stato latitante fino al maggio 2010, quando e' stato arrestato in Spagna e successivamente estradato in Italia, ove si trova detenuto. Concetta Vitucci ha numerosi precedenti. Secondo le forze dell'ordine, i capitali illeciti, acquisiti nell'esercizio delle attivita' di contrabbando e di usura, sarebbero stati reimpiegati nei plurimi acquisti di beni immobili e societari, non compatibili con la sua lecita capacita' reddituale.
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