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sabato, 16 marzo 2013 - 04:27
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Museo del Calcio di Coverciano

Antognoni, Roggi, Tendi, Chiarugi e Kurt Hamrin festeggiano Picchio De Sisti

Immagine articolo - Il sito d'Italia

Tanti ex compagni e amici hanno voluto festeggiare ieri sera, presso il Museo del Calcio di Coverciano, i 70 anni di Giancarlo De Sisti, uno dei piu' grandi centrocampisti che l'Italia ha avuto, vicecampione del mondo a Messico '70 e Campione d'Europa a Italia '68. Roma e Fiorentina, invece, i suoi club. A fare festa con De Sisti giocatori e amici come Giancarlo Antognoni, Moreno Roggi, Alessio Tendi, Luciano Chiarugi, Kurt Hamrin, Furio Valcareggi, Andrea Orlandini, il presidente del Museo del Calcio di Coverciano Fino Fini, l'ex arbitro Gino Menicucci, il regista televisivo Paolo Beldi' e tanti altri. ''Roma mi ha cresciuto, Firenze mi ha valorizzato. E ho avuto la fortuna di vivere nelle citta' piu' belle d'Italia - ha detto De Sisti -. Mi piacciono queste feste, ma se dovessi essere io ad organizzarle, forse non riuscirei a mettere insieme cosi' tanta gente''. ''I ricordi piu' belli? Con la Fiorentina non puo' essere che lo scudetto, con la Nazionale la storica sfida contro la Germania''. Per Giancarlo Antognoni De Sisti e' stato come un padre: ''Ho avuto da lui i consigli giusti quando ho avuto gravi infortuni''. Poi il ricordo di Andrea Orlandini: ''Quando giocavo io, alla Fiorentina c'erano tante cose da imparare da De Sisti che era il capitano. E quando era allenatore, peccato per lo scudetto dell'82 che non siamo riusciti a vincere. Un difetto di Picchio? Nello scherzare, soprattutto con Merlo, si dileguava o rispondeva in malo modo (ride, ndr)''. Claudio Merlo trova invece un accostamento con un giocatore di oggi della Fiorentina: ''Pizarro e' il nuovo De Sisti, anche se Pizarro e' piu' tecnico e ha un lancio migliore, mentre a livello tattico era piu' forte De Sisti''. Infine, Moreno Roggi: ''Ho giocato con Picchio e con Giancarlo Antognoni quando eravamo proprio agli inizi. Picchio era il capitano di una Fiorentina che aveva vinto il secondo scudetto. Era un personaggio per cui provavo grande rispetto sia umano che tecnico. Un giocatore meraviglioso, che quando esordii mi disse: saro' sempre vicino a te. Ed effettivamente cosi' fu''. La serata e' poi proseguita con i ricordi, aneddoti e una cena, in ricordo di una carriera ricca di successi.

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