''Per la prima volta è emerso chiaro che qualcosa si poteva intuire e quindi qualcosa si poteva fare''.
Questo il commento del presidente della commissione d'inchiesta sulle responsabilità politiche ed istituzionali nella vicenda Forteto, Paolo Bambagioni (Pd), al termine della seduta di ieri. Seduta dedicata alle audizioni dell'ex procuratore del Tribunale dei minori di Firenze Aldo Nisticò, dell'ex consigliera comunale di Dicomano Lidia Giannelli e della neuropsichiatra infantile Annalisa Morali.
''Dalla testimonianza della neuropsichiatra infantile - prosegue il presidente Bambagioni - è emersa una netta preoccupazione nei
confronti del Forteto, del Fiesoli e dei loro sistemi di recupero. Nel corso della sua attività professionale ha infatti precisato di avere accuratamente evitato di affidare ragazzi a quella comunità. In occasione dei due unici affidamenti al Forteto, deciso nel corso di un incontro all'interno del tribunale alla presenza del presidente Scarcella, che è parso, secondo quanto ci è stato riferito, sottomesso da Fiesoli, Morali ha abbandonato la riunione''.
È stata quindi, per Bambagioni, una testimonianza che ''squarcia un velo di omertà che finora si era registrato''. Sulla testimonianza dell'ex consigliera di Rifondazione comunista, Bambagioni ha rilevato come ''essendo diventata un punto di riferimento per le vittime del Forteto, ha acquisito tutta una serie di documenti e informazioni sui rapporti interni alla cooperativa.
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