La mancata concessione del patrocinio e degli spazi del Comune di Firenze all'iniziativa promossa da Arci e Amnesty International in ricordo di Riccardo Magherini, morto nel marzo 2014 durante un arresto dei carabinieri in Borgo San Frediano, torna a far parlare in consiglio comunale.
A sollevare la questione è stato Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a Sinistra, che ha presentato un question time sull'accaduto chiedendo spiegazioni alla giunta ed esprimendo il proprio rammarico per la decisione dei vertici di Palazzo Vecchio.
La risposta è stata affidata all'assessore alle politiche sociali, Sara Funaro, che nel suo intervento non ha mai citato direttamente né carabinieri né volontari Croce Rossa ma ha spiegato che il no dal Comune di Firenze è arrivato proprio perchè mancavano al convegno “le altri parti istituzionali”. Cioè chi è accusato della morte di Riccardo Magherini. Posizione curiosa, posizione del Comune di Firenze.
“Avremmo avuto piacere – ha spiegato l'assessore - che ci fossero tutte le parti in causa per dialogare tutti insieme su questi temi”. Allora in quel caso il comune si sarebbe reso anche “co-promotore dell'evento”.
Sara Funaro ha ribadito come il “Comune sia impegnato sul fronte diritti umani e partecipi attivamente a tutte iniziative sul tema” ma spiega, al contrario di quanto riferito invece da Arci e Amnesty International che organizzavano l'evento da mesi con la collaborazione de Le Murate che aveva stampato tutti i programmi della giornata in ricordo di Riccardo Magherini, che “la richiesta di patrocinio è arrivata pochi giorni prima dell'iniziativa nella quale venivano chiamati in causa solo una parte degli attori”.
Appunto, tra i relatori non c'erano le parti imputate. Sempre per quel senso di verità evocata, all'iniziativa era presente nel pubblico l'avvocato dei volontari della Croce Rossa, Massimiliano Manzo.
L'assessore Funaro ha poi ricordato che “sulla questione della dolorosa vicenda della famiglia Magherini l'amministrazione ha dimostrato sempre estrema attenzione e vicinanza non solo a parole ma anche nei fatti”. “Da parte nostra – ha concluso nel suo intervento – gli incontri e le azioni sono state tante e continueranno ad esserlo e ci aspettiamo che dal processo venga fuori verità e giustizia sperando in un risultato chiaro su questo, ciò non toglie che a questa iniziativa potevano essere chiamati anche le altre parti istituzionali”.
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