"Bene il prepensionamento del Procuratore Tony, ma il CSM vada fino in fondo e faccia pagare al magistrato gli errori sul Forteto. Il prepensionamento non sia un salvacondotto" Così Giovanni Donzelli, capogruppo in Regione per Fratelli d'Italia commenta la notizia del pensionamento anticipato del Procuratore capo di Prato Piero Tony.
"Nel marzo 2013 chiesi con forza un intervento del CSM nei confronti del procuratore di Prato Piero Tony per le sue responsabilità nella gestione della drammatica vicenda di abusi su minori al Forteto. Mentre il CSM sta con riservatezza e determinazione svolgendo il proprio compito di verifica delle responsabilità del giudice arriva questo frettoloso prepensionamento. " Spiega Donzelli.
"Piero Tony, presidente del tribunale dei minori a Firenze tra il 1998 e il 2004, rilasciò sulla vicenda del Forteto nel marzo 2013 una intervista, andata in onda a Lady Radio, il cui contenuto era agghiacciante. Il Procuratore, oltre ad usare espressioni infelicissime come quella di definire -rottame- un minore con difficoltà psico-fisiche, confermò il suo impegno per mantenere al Forteto una coppia di bambini nonostante che la madre avesse vinto il ricorso alla corte di Strasburgo nel 2000. Corte di Strasburgo che aveva condannato l'Italia per i maltrattamenti all'interno de Il Forteto. Fiesoli e Goffredi erano già stati condannati per abusi su minori- ricorda Donzelli- la Corte di Strasburgo aveva condannato l'Italia per quello che accadeva al Forteto e il Tribunale dei minori continuava ad affidare bambini al Forteto per consapevole volontà, dichiarata pubblicamente, dell'allora Presidente del Tribunale dei minori di Firenze e fino a ieri Procuratore di Prato Piero Tony."
"Ovviamente sono felice e maggiormente sereno a sapere che la Procura di Prato non sarà più guidata da un simile giudice, ma il prepensionamento non deve essere un salvacondotto per le sue gravi responsabilità nella vicenda Forteto. E' l'ora che a pagare le conseguenze della drammatica pagina degli abusi nella setta del Mugello, non siano solo le vittime, ma anche chi nelle Istituzioni ha coperto e sostenuto quell'inferno. A qualsiasi livello." Conclude Donzelli
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