“Dall'audizione di oggi (ieri, ndr) in commissione dell'assessore Funaro sul Poderaccio apprendiamo che: oltre alle 407 persone autorizzate ci sono 35 ospiti abusivi, la morosità del villaggio di oltre 500.000 euro nei confronti di Publiacqua è sempre la medesima da oltre un anno,
non si sa quanti dei residenti paghino il canone forfettario di 10 euro mensili per la propria casetta di legno e cosa accada a chi non corrisponde questa cifra che è circa il costo del biglietto di un ingresso al cinema.
La notizia di oggi, a detta dell'assessore Funaro, è che la Giunta Nardella vuole dismettere entro la consiliatura almeno uno dei due villaggi. Ebbene diciamo a voce alta che questo non può significare alcuna corsia preferenziale per gli attuali residenti del villaggio, nessuna facilitazione in graduatoria erp che sarebbe una discriminazione verso gli altri "ordinari" richiedenti un alloggio e nessun particolare percorso ad hoc che passi dall'inclusione sociale". Così il capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai in consiglio comunale a Firenze, insieme ai consiglieri Mario Tenerani, Luca Tani, Mario Razzanelli ed il coordinatore cittadino Marco Stella.
"La cosa inquietante - proseguono - è che ad oggi non si sia ancora intervenuti nei confronti degli abusivi e soprattutto che nessuno riesca a spiegarci come e perché continui ad esistere una discarica a cielo aperto a fianco delle abitazioni anche quando vengono svolti interventi di pulizia delle aree. Se i rifiuti presenti al villaggio non sono solo prodotti da loro, possibile che gli abitanti del campo acconsentano così tranquillamente a lasciare che altri li buttino a casa loro? Forse anche su questo andrebbe fatta chiarezza, anche attraverso un’adeguata indagine. E poi, sembra impossibile che in un villaggio dove non si riesce a pagare 10 euro di canone si vedano sostare decine e decine di autoveicoli e motoveicoli di ogni genere, come abbiamo constatato coi nostri occhi non più tardi di due mesi fa nel corso di un sopralluogo. Già, proprio noi, sempre i primi indiziati di xenofobia e razzismo, siamo i soli ad essere entrati nel campo per sincerarci della situazione, soprattutto preoccupati delle condizioni igieniche e di vita dei bambini. Loro di certo - concludono - non hanno colpe, e dovrebbero sempre essere tutelati”.
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