''Se tu vedi Firenze adesso e' smembrata eh, perche' la stazione in stato avanzato, il pozzo di Campo di Marte praticamente e' pronto. Quindi non e' che c'hanno speso un bel po' di soldi eh. Non lo so come finiamo. Io penso che ormai e' definito, questo di Firenze non dovrebbe piu' tornare indietro''. Lo dice al telefono, il 26 ottobre 2011, Aristodemo Busillo, tecnico della Seli, la societa' proprietaria della 'talpa' che avrebbe dovuto scavare il sottoattraversamento fiorentino della tav. Busillo si riferisce ai cantieri aperti in citta' per la tav - quelli per la nuova stazione e l'altro in zona Campo di Marte - e ai ritardi legati allo smaltimento delle terre. L'intercettazione e' agli atti dell'inchiesta fiorentina sull'opera: 31 gli indagati, fra cui responsabili di societa' Gruppo Fs, funzionari ministeriali, imprenditori. Fra i reati ipotizzati l'associazione per delinquere finalizzata alla truffa, la corruzione e il traffico di rifiuti. In un'annotazione, i carabinieri del ros spiegano che Busillo ''accenna al problema dello smaltimento delle terre che si aspetta venga risolto con l'inserimento di una specifica norma nel Decreto Sviluppo''. ''Serve il Decreto - spiega Busillo al telefono - perche' il materiale viene chiamato col nome giusto, rocce e terra proveniente dagli scavi e quindi l'Enel da' l'autorizzazione allo stoccaggio permanente. Il problema che con quel materiale di Firenze si fanno delle colline che fanno lo schermo alla cava. Loro dicono che siccome e' una sistemazione definitiva deve essere trattata con un determinato codice che non esiste. Ma era una evidente azione strumentale per bloccare 'st'opera''.
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