È diventato l'argomento del giorno, anzi della settimana. E probabilmente sarà il tema sul quale destra e sinistra si scanneranno durante tutta l'estate. Stiamo parlando ovviamente dei lavori sulla strada a lunga percorrenza Firenze-Pisa-Livorno. Un intervento di messa in sicurezza che andrà avanti per almeno otto mesi. La polemica è scoppiata dopo il primo fine settimana di giugno: caldo asfissiante, fiorentini che corrono verso il mare e restano tre, quattro ore in coda. Sotto il sole. L'opposizione, Marco Stella su tutti, va all'attacco e accusa la maggioranza di centro-sinistra che governa il nostro territorio di aver sbagliato i tempi di inizio lavori.
Ha ragione? Abbiamo provato, grazie ai numeri forniti dalla Regione stessa, a fare un ragionamento. Iniziamo da alcuni dati indiscutibili. Nel 2018 nel trimestre gennaio marzo hanno transitato 19mila mezzi a due e quattro ruote (pesanti e leggeri, ovvero camion, auto e moto). Oltre 27mila tra aprile e giugno, 28200 nei tre mesi estivi ed infine poco meno di 25mila tra ottobre e la fine di dicembre. Quindi è senza dubbio vero che nei mesi estivi il flusso di traffico è il più alto dell'anno. Perché se da un lato calano i pendolari che ogni giorno si spostano per raggiungere il proprio posto di lavoro, è altrettanto evidente che aumentano i turisti che si recano al mare. E questo è un punto a favore di Stella. Che ha ragione quando chiede di aumentare i turni per terminare quanto prima la messa in sicurezza, per consentire ai fiorentini le sospirate vacanze, ma, aspetto assai più importante, per non danneggiare le attività commerciali della nostra costa.
Che sopravvivono grazie ai turisti presenti nei loro territori nei tre mesi estivi. Va però ricordato anche un altro punto, che non può essere giudicato secondario. Le opere di risanamento stradale (e comunque in linea generale qualsiasi tipo di cantiere) si iniziano quasi sempre con la bella stagione perché pioggia o gelo non solo rallenterebbero e rischierebbero di compromettere i progressi raggiunti, ma aumenterebbero la probabilità di incidenti sulla strada e renderebbero difficili eventuali soccorsi. E non va dimenticato che i turni delle aree transennate partono la mattina presto e terminano alle 22, per sei giorni alla settimana. Ovviamente si può, anzi si deve fare di più. Ma senza scordare la realtà. Ovvero che i lavori sono noiosi, creano disagi, ma sono indispensabili per evitare tragedie come quella di Genova.
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