La procura di Firenze ha notificato gli avvisi di conclusione indagini relativi all'inchiesta che vede indagati, insieme ad altre tre persone, l'assessore all'agricoltura della Regione Toscana Gianni Salvadori e la moglie Viviana Viviani. L'ipotesi di reato fa riferimento ad alcuni finanziamenti europei ricevuti dal consorzio Esprit, diretto dalla moglie dell'assessore, rinnovati grazie anche all'ok della Regione. Il reato contestato a Gianni Salvadori e' quello di abuso d'ufficio. La moglie e' accusata di abuso d'ufficio e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. I primi accertamenti della procura sono scattati nel 2010, dopo un'interrogazione del consigliere regionale Giovanni Donzelli oggi capogruppo di Fratelli d'Italia, nella quale si evidenziava che il consorzio aveva gestito 8 milioni di euro nel periodo in cui Gianni Salvadori era assessore alle politiche sociali e Viviana Viviani direttrice del consorzio stesso. Gli altri indagati, ai quali vengono contestati a vario titolo i reati di abuso d'ufficio e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, sono Luciano Falchini all'epoca dei fatti dirigente della Regione, responsabile del fondo sociale europeo sistema della formazione professionale, ora in pensione. Roberto Macri', all'epoca legale rappresentante della societa' Centro Servizi srl, e Gianfranco Tilli, allora presidente e legale rappresentante della Confcooperative unione regionale toscana. Secondo l'accusa, Centro Servizi e Confcooperative avrebbero richiesto indebiti pagamenti a Esprit. Il consorzio, in qualita' di ''organismo intermediario'' per l'erogazione di fondi pubblici, avrebbe proceduto all'erogazione delle somme, poi rendicontate alla Regione Toscana ai fini della liquidazione dei contributi pubblici assegnati.
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