Da tre anni andavano avanti le violenze, ogni scusa era buona per menare le mani sulla moglie. La notte tra sabato e domenica, dopo l'ultimo pestaggio, l'incubo per la donna è finito. Gli agenti di polizia, allertati da quest'ultima, sono giunti nell'abitazione dei coniugi in via di Camaldoli ed hanno arrestato il marito con l'accusa di maltrattamenti in famiglia.
L'uomo, 40enne senegalese, aveva un'unico interesse: la bottiglia. Il lavoro non era il suo forte, la sera tornava a casa sempre ubriaco. Incurante della presenza del figlioletto, riempiva di botte la moglie, anch'essa senegalese. Agli inquirenti la donna ha spiegato di non aver mai avuto il coraggio di avviare le pratiche per la separazione: "Non volevo che mio figlio crescesse senza padre". Ma l'altra notte non ha retto più, ha chiamato il 113, il marito, tornato a casa ubriaco, l'ha picchiata di nuovo, nel lettone dove la moglie dormiva col bambino. Neanche le lacrime del piccolo hanno fermato la follia del padre. Solo l'arrivo della polizia ha infine interrotto la violenza gratuita, gli agenti resisi conto dell'accaduto hanno infilato le manette ai polsi del senegalese, subito condotto nel carcere di Sollicciano.
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