Ci siamo, domani si gioca Fiorentina – Juventus. Molti hanno tentato di far passare la sfida contro i bianconeri come una partita ordinaria, ma non è così. Certo, bisogna riconoscere che negli ultimi lustri la squadra capitolina contende il “disprezzo sportivo” alla Vecchia Signora, nella classifica dei “nemici”, ma è innegabile che quando ogni estate escono i calendari del Campionato di Serie A, gli occhi dei fiorentini vanno immediatamente alla ricerca della giornata nella quale sarà disputata Fiorentina – Juventus, poi viene il resto.
Sì, nell'era Prandelli le sconfitte o i pareggi con la squadra di Torino erano sicuramente “digeriti” meglio dalla tifoseria, ma il motivo è perché, in quel periodo, ogni stagione (a parte la scorsa) ci giocavamo l'accesso alla più prestigiosa competizione europea, si volava alto e la posizione in classifica edulcorava l'insuccesso. Ma come si spiegano le centinaia di persone che il 2 marzo 2008, a seguito della vittoria in rimonta col gol di Pablo Daniel Osvaldo a tempo scaduto, all'aeroporto di Peretola attesero il ritorno della squadra intonando cori ed esponendo striscioni di giubilo? I sostenitori della “partita comune” affermano che il Franchi tutt'altro che esaurito, bensì con ampi spazi vuoti, sia l'ulteriore dimostrazione che la partita non è più sentita come prima, ma bisognerebbe avere l'onestà di ammettere che la stagione della Fiorentina è stata fallimentare e così, molti tifosi, visto l'incubo in cui sono piombati, non se la sentono di andare allo stadio per assistere ad un eventuale risultato diverso dalla vittoria ed essere, come si dice a Firenze, “becchi e bastonati”: non lo sopporterebbero!
Coloro che domani avranno l'Onore d'indossare la maglia Viola, a prescindere dal numero degli spettatori, hanno l'obbligo morale di fare di tutto per vincere questa partita. Ciò non darà un senso all'empia stagione Gigliata, ma potrebbe evitare un difficilmente sanabile divorzio tra squadra e città.
(Un ringraziamento per il supporto "morale" a Silvia - D.M.)
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