Si è svolto questa mattina, presso il nuovo palazzo di giustizia di Firenze, l’incontro tra Sergio Paparo (presidente dell’Ordine degli Avvocati di Firenze) e la stampa, per presentare il tema principale dell’assemblea degli iscritti all’Ordine degli avvocati di Firenze, in programma domani. Al convegno parteciperanno numerosi politici toscani, in particolare Alfonso Bonafede, Matteo Biffoni, David Ermini e Massimo Parisi (tutti membri della Commissione Giustizia della Camera).
I nodi da sciogliere, che hanno portato allo sciopero degli avvocati e alla relativa astensione dalle udienze dall’8 al 16 luglio, riguardano le norme in materia di giustizia contenute nel cosiddetto “Decreto del fare”. La rappresentanza politica forense, l’OUA, critica duramente la decisione del Governo Letta, non soltanto nel merito ma anche nella prassi. Come dichiarato questa mattina da Sergio Paparo, infatti, l’OUA ritiene illegittimo e, dunque, incostituzionale l’utilizzo dello strumento del decreto legge, in assenza dei presupposti di necessità e urgenza.
Per quanto riguarda la sostanza delle decisioni prese dal Governo delle larghe intese in materia di giustizia, il punto più criticato dalla categoria degli avvocati è la mediazione obbligatoria. Secondo Sergio Paparo, la norma in questione, concepita per velocizzare la macchina della giustizia diminuendo il numero dei procedimenti, non sortirà gli effetti voluti: “I ritardi della giustizia dipendono dai mancati investimenti. Il Tribunale di Firenze sta andando avanti con il 27% in meno del personale rispetto al passato. La prossima chiusura delle sezioni distaccate di Pontassieve e Empoli aggraveranno il problema. I decreti ingiuntivi, che a Firenze sono 12500, raddoppieranno”. Inoltre, aggiunge Paparo: “la mediazione obbligatoria, a pagamento, limita il diritto alla difesa e alla giustizia di una fascia di cittadini. Essa dovrebbe essere facoltativa e gratuita”.
Il Presidente dell’Ordine non nasconde l’irritazione per le dichiarazioni del Ministro della Giustizia Cancellieri secondo cui “l’avvocatura è una lobby che frena il paese”. A giudizio di Paparo, le parole del guardasigilli sono pretestuose e servono a coprire l’inefficienza dello Stato, che “per le sue inadempienze, provoca un milione di cause l’anno, dove, spesso, risulta essere dalla parte del torto. Inoltre, gli investitori stranieri non vengono in Italia a causa della corruzione”. E infine egli lancia una proposta: “Trasformare le cause contro lo Stato in procedimenti amministrativi e i risarcimenti in crediti d’imposta”.
In definitiva, l’OUA chiede al Governo di stralciare i capi relativi alla mediazione e al processo civile e invita il Parlamento, lo stesso Governo e le Commissioni Giustizia del Senato e della Camera a fissare un incontro per esaminare le proposte dell’Avvocatura su tutti questi temi, con particolare riferimento alle norme contenute nel D. L. del “fare”, ricordando che l’Avvocatura ha avanzato, da tempo, proposte alternative relative alla introduzione del procedimento di negoziazione assistita da un avvocato, nonché l’introduzione di “camere arbitrali” presso i COA.
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