Scuole Firenze, Toccafondi a Renzi: “Altro che chiacchiere, dal governo 300 milioni per l’edilizia scolastica”

''Altro che 'cambiare verso', Matteo Renzi, va sempre nello stesso verso quello delle chiacchiere. Il precedente governo aveva bandito 38 milioni di euro con lo strumento dei fondi immobiliari per l'edilizia scolastica. Firenze è prima in quella graduatoria e adesso la Corte dei Conti sbloccherà l’assegnazione economica. Firenze dovra' solo spendere per la Dino compagni quei soldi, sempre che sappia usare quello strumento per cui ha partecipato ad un bando. Il Governo ha inoltre stanziato nel decreto del fare un piano di 300 milioni per la messa in sicurezza e per gli interventi di riqualificazione delle strutture scolastiche dello Stato che le Regioni stanno utilizzando. Mi dispiace se Firenze non ha avuto dalla Regione quest'anno le risposte che chiedeva sul bando, ma noi più che trovare 300 milioni in due anni per l'edilizia cosa dobbiamo fare?''. Così il sottosegretario all'Istruzione, Gabriele Toccafondi, risponde a Matteo Renzi, che stamane, nel corso di un'intervista a Lady Radio ha accusato il Governo di mancanze per la vicenda della scuola media 'Dino Compagni' di Firenze.

''Il lavoro c’è - ribadisce Toccafondi - e non le chiacchiere di cui Renzi vive quotidianamente. Se poi lui per 'cambiare verso' intende che le scuole di Firenze siano trattate diversamente rispetto alle altre, si sbaglia di grosso. Io cerco di aiutare la mia città come tutte le altre, dentro 'l’interesse esclusivo della nazione'. Lui non lo so''.

''La situazione della Dino Compagni è nota ormai da tempo – ricorda il sottosegretario -: negli ultimi 20 anni non si è mai voluto fare un reale intervento edilizio. Perché la maggioranza di Renzi ha deciso invece di fare altri tipi di interventi: parcheggi scambiatori, rotonde e ovonde, grandi opere in project financing, tramvie e teatri della musica. Mi sembra che dopo 5 anni qualcuno non si voglia prendere le proprie responsabilità e passi il problema ad altri. Il governo sta facendo la sua parte, non chiacchierando ma facendo cose concrete, forse è il caso che qualcuno almeno per 20 minuti nell’arco di 5 anni pensi a fare il sindaco e si assuma le sue responsabilità''.

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