Alla Pergola dal 28 dicembre al 5 gennaio "Ti ho sposato per allegria", la commedia di Natalia Ginzburg, con Chiara Francini ed Emanuele Salce e con Anita Bartolucci. Regia di Piero Maccarinelli, scene di Paola Comencini, costumi di Sandra Cardini.
Piero Maccarinelli mette in scena la più allegra commedia di Natalia Ginzburg. Una piéce sfrontata, ironica che coglie una coppia nei primi giorni del matrimonio quando la passione e l’allegria devono confrontarsi con le regole della vita matrimoniale. Una grande prova per gli attori, soprattutto per Chiara Francini, attrice fiorentina da sempre impegnata in teatro ma anche nel cinema e in popolari produzioni televisive, che approda sul palcoscenico della Pergola con lo spirito di chi gioca ‘in casa’. Palcoscenico altrettanto familiare per Emanuele Salce che lo ha visto, nel 2012, tra i protagonisti della prima produzione teatrale firmata Fondazione Teatro della Pergola. Attore talentuosissimo Emanuele Salce, ha un legame speciale con questa piéce che suo padre, il grande Luciano nel 1967 trasformò in un film con Monica Vitti e Giorgio Albertazzi. Ti ho sposato per allegria è il ritratto di un matrimonio borghese, quello tra l’avvocato Pietro e Giuliana, una giovane donna di bassa estrazione sociale conosciuta a una festa, ma è soprattutto il racconto della vita travagliata di Giuliana prima di sposare Pietro e che lui dopo le nozze non tarderà a scoprire…
Nel primo atto Giuliana racconta alla domestica Vittoria la sua vita travagliata e l’amicizia solidale con Topazia, la quale era stata legata allo stesso uomo. Giuliana e Topazia si capiscono al volo e si confidano le esperienze vissute con questo personaggio: si tratta di Manolo, il quale aveva finito per piantare in asso entrambe rinfacciando a ciascuna di loro la mancanza di classe (di una classe che, fra l'altro, avrebbe invece caratterizzato l'altra). In seguito a una gravidanza, le vicende della vita avevano poi portato Giuliana ad abortire, rinunciando al figlio di Manolo. Alla fine del primo atto, Giuliana spiega di aver conosciuto Pietro dopo essere svenuta a una festa in seguito a una sbornia.
Nel secondo atto Pietro e Giuliana si rinfacciano l'un l'altra la mancanza di sentimenti profondi che caratterizza la loro relazione: i due non si sono sposati per amore, ma per mancanza di alternative; tuttavia, il carattere gioviale e allegro di entrambi sembra tenere su il legame affettivo.
Nel terzo atto, la visita di un personaggio notevole, la madre di lui, crea tensioni e un effetto comico. Severa e bigotta, la madre di Pietro completa il ritratto familiare insieme a sua figlia, sorella di Pietro. È particolarmente scandaloso, a giudizio della suocera, il fatto che i due non si siano sposati in chiesa: a suo dire, Pietro ha deliberatamente sposato Giuliana allo scopo di darle un dolore.
La sottile ironia della commedia consiste nel raccontare in tono quasi allegro gli eventi più problematici: realtà come l’aborto, la morte, la separazione e l'incomunicabilità nei rapporti di coppia vengono in un certo senso sdrammatizzate e descritte con la massima naturalezza.
Recita del 31 dicembre ore 20.30
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