Nuovo stadio Fiorentina: adesso la strada è in discesa, serve solo tempo

Ieri mattina l'assemblea di Mercafir ha formalizzato la scelta dell'area dell'Osmannoro come soluzione per trasferire il nuovo CAP (Centro Alimentare Polivalente) e lasciare l'intera area (circa 48 ettari), attualmente occupata dalla stessa, affinché possa procedere l'iter attuativo per il nuovo stadio della Fiorentina e le opere connesse (commerciale, turistico-ricettivo e direzionale per complessivi 87.000 mq di SUL).

Pur avendo dato l'assenso (una variante urbanistica approvata nel maggio 2012 prevede la riqualificazione nel comparto nord dell'attuale sede del Centro Alimentare), Mercafir ha pubblicato uno studio dove vengono evidenziate le eventuali criticità che comporterebbe il trasferimento, ma sono esposte anche le possibili soluzioni e le valutazioni da approfondire.

Nello studio, inoltre, si indica come l'ulteriore acquisizione dell'area occupata dall'ex concessionaria La Rotonda permetterebbe un miglior sfruttamento del lotto ipotizzato.

Gli aspetti positivi della zona Osmannoro sono rappresentati dalla vicinanza con l'autostrada, il lotto libero che faciliterebbe l'edificabilità e l'espansione dello stesso alla parte già edificata (ex concessionaria).

I rischi riguardano la distanza dal centro città (che andrebbe ad aumentare rispetto all'attuale sede nell'UTOE 10); la viabilità locale (da modificare); la sostenibilità finanziaria (dovuta al minor valore immobiliare); e la continuità aziendale. Come detto, però, tutte queste problematiche sono accompagnate da possibili soluzioni.

Fondamentale, per Mercafir, è la certezza dei tempi attuativi. È scontato, ma è bene ricordarlo, che finché l'intero nuovo CAP non sarà pronto, l'attuale non si sposterà dalla sede di Novoli.

Il Comune, dopo quanto illustrato ieri da Mercafir, manifesta soddisfazione: “mi pare che sia un passo avanti concreto ed inequivocabile – ha dichiarato il Sindaco di Firenze Dario Nardella – è una decisione che consente al Comune di proseguire sulle procedure e soprattutto, a questo punto, consente alla Fiorentina di presentare il progetto definitivo come previsto dalla stessa Società di calcio”. “Ora diamo avvio all'iter per la variante urbanistica (per la destinazione dell'area dell'Osmannoro, ndr) – ha spiegato l'Assessore all'Urbanistica Lorenzo Perra – nei prossimi giorni porteremo l'atto in Giunta”. Un passaggio obbligato, ha spiegato l'Assessore Perra, che "occuperà gran parte del 2016. Al termine dell'anno prossimo, quindi, tutti gli elementi urbanistici e progettuali saranno completati”.

Contestualmente al lavoro sulla variante, Palazzo Vecchio avvierà i contatti con i proprietari dell'area dell'Osmannoro. “Se non dovessimo arrivare ad un accordo – ha sottolineato Perra – possiamo percorrere la strada dell'esproprio secondo quelle che sono le indicazioni della giurisprudenza più recente”.

Palazzo Vecchio e la Giunta Nardella, dunque, hanno risolto (rispettando con precisione i tempi via via annunciati) l'aspetto più problematico del progetto per il nuovo stadio presentato dalla famiglia Della Valle. La soluzione per la disponibilità dell'intera area attuale sede del Centro Alimentare è stata trovata seguendo, ovviamente, le vigenti leggi.

Ad inizio 2016 la ACF Fiorentina presenterà il progetto definitivo che sarà valutato e seguirà l'iter attuativo fino al sì definitivo (come stabilito dal comma 304 della L. 147/2013); parallelamente si procederà col percorso che porterà alla costruzione del nuovo CAP.

Il cerino ora passa e resta in mano alla Fiorentina. Assistere alla prima partita dei viola nel nuovo stadio prima del 2020 è pura fantascienza. Serve solo tempo: dettato dalle richieste (di ACF) e dalle vigenti leggi.

Donato Mongatti